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Il cinema romeno protagonista a Roma con ProCult


Il cinema romeno protagonista a Roma con ProCult
Vama Veche Veche
Torna dal 20 al 23 novembre presso la Casa del Cinema di Roma, a ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti - il ProCult Film Festival/ Festival del Cinema Romeno, giunto alla quinta edizione, diretto da Teodora Madasa, Ina Sava e Adrian Grigor.

Quattordici nuovi titoli in programma, tra lungometraggi, documentari e cortometraggi e un nutrito numero di ospiti per l’unica rassegna cinematografica in Italia dedicata al cinema romeno. La giuria è composta dal regista Sorin Militaru, dall’attrice Maria Dinulescu e da Paolo Fallai, giornalista del Corriere della Sera, conduttore televisivo e scrittore.

Il festival prende il via giovedì 20 novembre alle ore 19.30, alla presenza dell’ambasciatrice Dana Constantinescu e della giuria, con il film di apertura, La limita de jos a cerului (The Unsaved), di Igor Cobileanski, interpretato da Igor Babiac. Il film, vincitore di numerosi premi nei festival di tutto il mondo, è stato scelto dalla Moldavia per concorrere ai prossimi Premi Oscar 2015 e racconta la storia del diciannovenne Viorel, che vive con la madre in una sperduta città moldava. Senza grandi ambizioni o speranze, guadagna un po' di soldi spacciando droga. Sua madre lo sollecita a cominciare una nuova vita, anche per salvare la donna che ama…
Altro film che partecipa al Concorso Lungometraggi “Metamorfoze”, è Closer to the moon, interpretato da un cast internazionale, da Vera Farmiga (The Departed, Tra le nuvole, Source Code) a Mark Strong (Oliver Twist, RocknRolla, Babylon A.D., Kick-Ass) e diretto da Nae Caranfil, uno dei registi-simbolo del cinema romeno dagli anni Novanta, già regista di Asphalt Tango, Dolce far niente e Filantropica. Ambientato a Bucarest nel 1959, in piena Romania comunista del dopoguerra, racconta di una spettacolare rapina in banca che manda il Paese in subbuglio. Le autorità arrestano subito i colpevoli, quattro uomini e una donna, processati e condannati a morte. Nell'attesa di essere giustiziati, i cinque sono costretti a re-interpretare gli stessi eventi in un film di propaganda.

La commedia è quindi padrona in Love building, opera prima di Iuglia Rugina, interpretata da Dragoş Bucur, Alexandru Papadopol e Dorian Boguta, la storia di tredici coppie riunite in un resort per sistemare le proprie vite sentimentali in sette giorni, grazie all'aiuto di tre terapeuti, anch’essi con i propri problemi. Infine, il lungometraggio Revederea, di Bogdan Alexe, con Maia Morgenstern, Tudorel Filimon e Wilmark Hernandez, ambientato in una scuola d’arte, dove si studia teatro, musica e danza e dove arriva un direttore di casting per selezionare giovani per una grande produzione cinematografica. Per diventare una star, i giovani sono disposti a tutto, anche rovinare le proprie amicizie.

Il concorso documentari “Transparente” presenta quattro titoli: Experimentul Bucaresti , del regista e giornalista inglese, ma residente in Romania,Tom Wilson, vincitore del Premio Gogo come Miglior Documentario 2014. Quindi, l’anteprima assoluta di Vama Veche Veche, di Tudor Chirila: ambientato nel 1990, in quello spazio di tranquillità e pace, il paese di Vama Veche, subisce delle modificazioni devastanti. Il film mostra in dettaglio un giorno nella vita del villaggio che di anno in anno diventa più conosciuto in Romania. Si cerca di rispondere alle questioni spinose: quanto è utile questo cambiamento da un villaggio tranquillo con poca gente a un mega-villaggio? Era meglio prima, durante il cosiddetto “periodo d’oro” o adesso che è diventato un villaggio commerciale?
Altro film, Dupa fel si chip (As you like it), di Paula Onet, presentato al Festival di Karlovy Vary, che racconta, attraverso testimonianze di svariate persone, la scelta della foto per la propria futura tomba, interrogandosi su come vogliamo essere ricordati. Quindi, Romania, gli anni del terrore, documentario storico, scritto e diretto da Umberto Rondi, dedicato ai martiri romeni, attraverso il racconto di testimoni, sopravvissuti, esperti e in generale il racconto delle persecuzioni contro i cristiani e in particolare contro la Chiesa cattolica durante i più feroci anni del regime comunista imposto da Stalin. Una tragedia dimenticata e da molti sconosciuta di tante figure, che racconta i Militi ignoti della fede, che per un'eroica fedeltà al Vangelo hanno testimoniato la propria fede e fedeltà alla Chiesa contro la tirannia della dittatura fino a dare la propria vita. Il documentario fa parte di un ciclo di lavori, firmato da Pupi Avati, consistente in un viaggio nei Paesi dell'Europa orientale che sono stati scenario delle persecuzioni, per portare alla luce le storie di uomini che hanno fatto la Storia, I militi ignoti della grande causa di Dio, come definì Giovanni Paolo II.

14/11/2014, 08:03