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BURQA - Intervista al regista Marco Pavone


Terzo lungometraggio per il regista, uno degli autori più interessanti dell'animazione indipendente italiana. CLIP IN ESCLUSIVA


BURQA - Intervista al regista Marco Pavone
Come nasce l'idea? Il personaggio di Alan Burlesque ha evidenti origini dalla cronaca...
Si, lui è un mix tra Berlusconi, Schettino e altri riferimenti meno evidenti. Il tutto condito da un nasone alla pulcinella! Durante questo ventennio, sono stato colpito da due fatti: il primo, che avevamo una classe politica nuova nei nomi (rispetto all'era pre-Tangentopoli) ma che perpertava il malaffare allo stesso modo; il secondo, che questa classe di individui poco raccomandabili godeva di un grosso consenso elettorale. In genere si trova la causa nella mancanza di informazione degli elettori, che voterebbero non sapendo. Ebbene, la mia tesi, e quella del film, è che esiste un legame tra gli eletti e gli elettori, e che li votano proprio perché sanno quanto sono corrotti!

E il titolo da dove arriva?
Il film cerca di usare un registro psicologico, come piace a me, e descrive il narcisismo del protagonista (inteso come rifiuto della realtà/dovere, e ricerca esclusiva del piacere). E penso che la donna col burqa sia la nemesi perfetta di una società dove l'edonismo ed il malaffare mal tollerano nessun tipo di censura. Mi divertiva l'idea di questo personaggio che incarna tutti i difetti italici (ma non solo italici!) tiranneggiato da questa figura austera che cerca di rovinargli la festa.

Quali sono i progetti per il film?
Per adesso non sappiamo nulla di certo. Ma il film uscirà sicuramente nel 2015.

Quali sono le difficoltà di lavorare nell'animazione indipendente in Italia oggi?
Personalmente mi sono ritagliato negli anni uno spazio di autore, soprattutto di videoclip musicali. L'indipendenza è una prerogativa importante oggi se hai qualcosa da dire. L'animazione europea vive molto dei finanziamenti pubblici, e delle commesse delle TV di stato. Ma non mi piace l'idea che lo stato debba sovvenzionare l'industria, compreso il cinema e l'animazione.

Questo è il tuo terzo lungometraggio: i precedenti sono reperibili? In che modo?
I miei primi due film, ZERO ZERO, ed EXTRA, sono stati proiettati in festival vari, in proiezioni pubbliche, prevalentemente per la scuole, e sul web. Ma per il futuro stiamo lavorando per un home video che comprenda tutti e tre i titoli, quindi anche BURQA, che fanno parte della trilogia dell'identità.

Come può un giovane appassionato seguire le tue orme, quali consigli gli daresti?
In generale credo che il primo requisito sia una passione sincera. Se fai quello che ti piace ti impegnerai a farlo senza dover essere costretto da nessuno. Ed il lavoro alla fine porta alla qualità. Ma per il successo serve indubbiamente la mano della fortuna. Senza quella nessuno può nulla!

03/12/2014, 11:10

Carlo Griseri