Note di regia de "La Repubblica dei Ragazzi"
Mi è capitato molte volte di passare sotto il ponte con su scritto REPUBBLICA DEI RAGAZZI e ogni volta cercavo delle immagini tra quei caratteri.
Un giorno sono entrato e ho conosciuto il gruppo degli ex. La Repubblica dei Ragazzi è una struttura che ospita minorenni disagiati privi di sostegno famigliare dal 1945. Quei signori, gli ex, oggi sessantenni, erano li un pomeriggio di mezza estate a raccontarsi aneddoti del passato, trascorsi di una gioventù consumata li dentro. La cosa che mi incuriosì più di tutte fu il concetto dell’autogoverno. I ragazzi si dovevano autogovernare eleggendo un sindaco e tutti i vari assessori dando così vita ad una vera e propria giunta. Rimasi affascinato, da li a poco l’idea di raccontare tutto in un film. Negli anni La Repubblica dei Ragazzi si è trasformata continuamente per stare al passo coi tempi e di quell’autogoverno così all’avanguardia oggi ci rimangono solo dei documenti in bianco e nero. Ho passato quasi due anni all’interno della struttura che ora ospita ragazzi di diverse etnie, religioni e situazioni famigliari. La cosa più difficile è stata proprio riuscire a raccontare il passato e il presente così diversi e lontani tra loro, ho scelto di dividere il film in due parti ottenendo così un forte contrasto sia registico che narrativo. A fare da spartiacque c'è proprio quel ponte con la scritta.
Dario Albertini