SE DIO VUOLE - La felicità senza cercarla
Risi, Monicelli, Germi e Scola. L'alto punto di riferimento di
Edoardo Falcone ma, dimenticateli. Non perché "
Se Dio Vuole" sia una brutta commedia, ma perché non c'è nulla di dissacrante, poco di amaro, pochissimo di reale e quotidiano.
Il film d'esordio alla regia di Falcone, dopo tante sceneggiature, ha nella coppia
Giallini-Gassmann, un punto di forza, garanzia di richiamo al botteghino e di professionalità sulla scena, allargata senza dubbio a
Laura Morante e a qualche altro elemento del cast come
Pesce e De Ruggieri. I loro personaggi sembrano credibili e spesso divertenti e si muovono in un contesto giusto e in una storia che scorre bene, a parte la fase centrale quando la "montatura" messa su dal personaggio di
Marco Giallini comincia ad essere troppo lunga e scricchiolante. Le sorprese non sono mai sconvolgenti ma ci sono, dolci e forse non originalissime ma abbastanza sostenibili da risultare interessanti. Insomma, il lavoro di scrittura di
Falcone e Marco Martani c'è, ma graffia poco, dando la sensazione di toccare i tasti giusti fermandosi prima però che escano le note dalle corde.
La corrosività, il senso critico e l'analisi spietata della società italiana messa sullo schermo dai registi citati all'inizio, qui è solo una speranza, con il buonismo e una certa morale a "tanto al chilo" che infarcisce il film per i palati meno sottili. "
Se Dio Vuole" non va troppo a fondo, nell'analisi e nella fotografia della società e anche nello sviluppo dei personaggi secondari, utilizzati solo per creare gli spunti giusti per i due caratteri principali e poi dimenticati strada facendo.
Un finale moralista afferma che ognuno, con o senza Dio, può migliorare la sua vita dando la giusta considerazione a chi ha intorno, riscoprendo l'importanza dei rapporti familiari da mettere, se non prima, almeno accanto agli impegni lavorativi.
30/03/2015, 18:55
Stefano Amadio