"Bagnoli Jungle" di Capuano film evento alla SIC 2015
“
Bagnoli Jungle” il nuovo film di Antonio Capuano sarà
evento di chiusura della 30° Settimana Internazionale della Critica che si svolgerà a Venezia dal 2 al 12 settembre.
A quattro anni di distanza dalla sua ultima opera “L’amore buio”, Capuano torna a raccontare la sua città, Napoli, puntando il suo obiettivo su Bagnoli, un tempo sinonimo di occupazione con l’Italsider, oggi territorio degradato e “conteso” dalla politica locale e nazionale.
Prodotto dalla eskimo di Dario Formisano (con Gennaro Fasolino e lo stesso regista, e in collaborazione con la Enjoy Movies di Andrea De Liberato), “Bagnoli Jungle” è il ritorno dell’autore napoletano alla Settimana Internazionale della Critica, dove nel 1991, partecipò e vinse con la sua opera d’esordio “Vito e gli altri”.
Nel cast il grande attore di scuola eduardiana Antonio Casagrande, Luigi Attrice e il giovane Marco Grieco, già toccante protagonista, accanto a Valeria Golino, nel 2005, di un altro film di Capuano, “La guerra di Mario”.
Scandita in tre capitoli, “Bagnoli Jungle” è la storia di un mariuolo emarginato di 50 anni, di un pensionato dell’Italsider divulgatore delle gesta di Maradona e di un giovane garzone di salumeria. Tre generazioni, dice il regista, «perdute nella giungla sorta intorno all’ex gloriosa fabbrica».
E sulle loro vicende incombe infatti l’imponente scheletro di quella che fu una delle più importanti acciaierie d’Europa, su cui affacciano ancora le case di Bagnoli, popoloso quartiere di una grande città, Napoli, un tempo quartiere operaio per eccellenza e oggi, aggiunge il regista, «immensa area svuotata a ridosso del mare, che dopo più di 20 anni e tanti proclami politici, è rimasta una steppa inquinata, desolante e vuota».
Proprio in questi giorni l’area di Bagnoli è stata oggetto delle attenzioni del Consiglio dei Ministri («di Bagnoli mi occuperò io personalmente», disse un anno fa il premier Renzi), prossimo alla nomina di un “commissario straordinario per la bonifica”. Tra i malumori del sindaco della città e gli imbarazzi del neo governatore della Regione, e mentre la gran parte dell’area è da due anni sequestrata della magistratura per le modalità in cui negli anni si sarebbero svolte le bonifiche, e la società pubblica Bagnolifutura SpA, creata per il rilancio dell’area, dichiarata fallita.
23/07/2015, 15:23