banner430X45

LA BELLA GENTE - La pericolosa strada della salvezza


Pronto dal 2010, esce finalemente in sala il film di Ivano De Matteo. Un dramma borghese che scruta i limiti di ognuno di noi di fronte alla necessità di risolvere i problemi degli altri. "Ho voluto fortemente l'uscita di questo film" ha detto De Matteo "e spero che si faccia qualcosa perché tutti i film finanziati dallo Stato abbiano per legge una circuitazione obbligatoria" Con Monica Guerritore, Antonio Catania ed Elio Germano. In sala dal 27 in 30 copie con Cinecittà Luce


LA BELLA GENTE - La pericolosa strada della salvezza
Victoria Larchenko in "La Bella Gente" in sala dal 27/8
Sembra un film girato ieri, questo di Ivano De Matteo. In realtà "La Bella Gente" è pronto da cinque anni ma problematici rapporti con le diverse distribuzioni ne hanno prima blocca poi rimandato fino ad oggi l'uscita. Ma a parte un Elio Germano più giovane, il resto mantiene una forte attualità ma non tanto perché inerente a fatti di cronaca o a eventi recenti ma perché essendo un dramma del tutto personale e intimo è, se non eterno, quantomeno sempre attuale.

Il film, in sala dal 27 agosto, racconta la storia di una famiglia per bene, agiata e tranquilla che, attraverso la decisione e l'impegno della madre (Monica Guerritore), decide di togliere dalla strada e aiutare in casa propria una giovane prostituta dell'est. Ma malgrado sembri un tema legato alla coscienza, all'esigenza di fare qualcosa per risolvere i problemi degli altri o alla volontà di ognuno di aiutare chi è nel bisogno, il film di De Matteo parla di responsabilità e valutazione delle conseguenze delle proprie azioni.

Aiutare qualcuno nel momento del bisogno, come ha detto il regista, è facile e tutti siamo spinti e gratificati nel farlo. Ma quando la persona comincia a riacquistare la propria indipendenza, grazie all'aiuto ricevuto, fino a che punto siamo disposti a sopportare la sua ingerenza nella nostra vita? Valutare le conseguenze di un'azione che comporta l'interazione con un individuo indipendente e sconosciuto è quello che, il film suggerisce, si dovrebbe fare ogni volta che si compie un'azione del genere.

Il film ha il sapore di un affascinante dramma del teatro borghese e ha come unico limite l'inizio tardivo della svolta e della reazione da parte dei personaggi principali. Oltre a Monica Guerritore, psicologa esperta dell'argomento che però valuta con leggerezza le conseguenze della sua azione, Antonio Catania, marito riflessivo ma accondiscendente, Elio Germano, fotografia perfettamente a fuoco dello stereotipo di un figlio benestante e Victoria Larchenko nel ruolo della giovane prostituta. Oltre a loro Myriam Catania, Iaia Forte e Giorgio Gobbi completano il cartellone di un film piccolo ma che fa riflettere sia sul tema sia sulle nostre stratificazioni sociali e morali.

24/08/2015, 15:30

Stefano Amadio