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La nuova serie de “I Militi Ignoti della
Fede” di Pupi Avati su Tv2000


La nuova serie de “I Militi Ignoti della Fede” di Pupi Avati su Tv2000
Va in onda su Tv2000, ogni giovedě in seconda serata, la seconda serie dei documentari “I Militi Ignoti della Fede”, di Pupi Avati, il viaggio nei paesi dell’Europa orientale che riporta alla luce le storie di uomini perseguitati per la loro fede durante il regime sovietico e che Giovanni Paolo II defině appunto “I Militi Ignoti della Fede”.

La serie č composta da 28 documentari di un’ora. Lo scorso anno Tv2000 ha trasmesso 5 puntate sulla Polonia, 4 sull’ex Cecoslovacchia, 2 sull’Ungheria, 2 sulla Romania e 1 sull’ex Germania Orientale. Le puntate di quest’anno invece sono ambientate 4 in URSS, 3 in Yugoslavia, 2 in Albania, 1 in Bulgaria, 2 in Lituania, 1 in Lettonia e 1 in Slovenia. Vanno in onda ogni giovedě, a partire da giovedě 8 ottobre

"Al termine del secondo millennio, la Chiesa č diventata nuovamente Chiesa di martiri", scrisse Giovanni Paolo II nella Tertio Millennio Adveniente. Il Novecento quindi non č solo il secolo delle due guerre mondiali, ma č anche il secolo del martirio, della fede vissuta nella sofferenza perché questo, come disse il martire russo Pavel Florenskij, ucciso alle Isole Solovki, č «il destino della grandezza». L’Europa orientale, dalla seconda guerra mondiale alla caduta del muro di Berlino, č stata teatro di una persecuzione di massa, di cui rimangono rare tracce nei libri di storia. Un capitolo rimosso, o forse neppure mai scritto, che si intreccia con il pontificato di Wojtyla e l’azione diplomatica, l’Ostpolitik, condotta dal cardinale Agostino Casaroli, che agiva all’interno degli equilibri tra Stati Uniti e Unione Sovietica, negli anni della “guerra fredda”. L’azione della Chiesa ha contribuito a erodere lentamente, ma gradualmente, il corso della Storia fino a determinare il crollo del muro di Berlino, per il quale se decisiva č stata la spinta propulsiva di Giovanni Paolo II e l’opera sotterranea della diplomazia vaticana, fondamentale č stata anche l’opposizione interna dei cardinali Beran, Mindszenty e Wyszynski, guide spirituali delle chiese cecoslovacca, polacca e ungherese, per citare i principali antagonisti dei regimi comunisti. Colossi della fede, costretti, per la loro posizione, a subire una persecuzione estenuante e quotidiana, volta ad assecondare i tentativi di assoggettare l’episcopato a Mosca, anziché a Roma. La loro resistenza, spesso associata a una difficile opera di necessaria mediazione, si accompagna al martirio di sacerdoti, i cui nomi solo a distanza di anni sono emersi dall’oblio dei gulag o di tragici, quanto oscuri, decessi.

Č oggi possibile, grazie al lavoro della Commissione per i nuovi martiri, costituita per il Giubileo del 2000, alle pubblicazioni che si sono succedute negli ultimi anni e soprattutto al velo che si č squarciato nei paesi dell’ex blocco sovietico, raccontare le loro storie, riportare alla luce le loro sofferenze, porre a modello universale la loro irriducibile fede. Ed č possibile raccogliere le testimonianze di chi ha vissuto quel lungo periodo oscuro. Molti di questi testimoni, come Ján Chryzostom Korec e Miloslav Vlk, sono stati elevati a cardinale anche in virtů del loro sacrificio personale.

Programmazione completa della seria:
08.10.2015 Ritorno alle Solovki, le isole del martirio (Russia)
15.10.2015 Croazia, le isole del sacrificio
22.10.2015 Fino all’ultimo giorno. La rivoluzione di Padre Men (Russia)
29.10.2015 Notturno sloveno
05.11.2015 Le ragioni del bene, le ragioni del male (Mosca, Russia)
12.11.2015 Bulgaria: il martirio del Beato Bossilkov
19.11.2015 Croazia, il vescovo e il regime (Stepinac)
26.11.2015 Lettonia, dove cantano i Suiti
03.12.2015 I martiri di San Pietroburgo (Russia)
10.12.2015 Bosnia Erzegovina e Croazia: Tra persecuzione e speranza
17.12.2015 Lituania, eroi di Vilnius

11/10/2015, 09:30