VIEW 2015 - Cronache dalla prima giornata
Il pomeriggio del primo giorno alla
View Conference di Torino è stato inaugurato da un primo passo lungo i 40 anni di storia della
ILM - Industrial Light & Magic, con il modelist Lorne Peterson che ha mostrato il suo lavoro dai primi capitoli di "Star Wars" fino agli ultimi anni, con il procedere della tecnologia e il lento declino di un'arte magica a favore della più economica CG.
A seguire uno dei momenti più attesi, la
tavola rotonda dedicata alle donne nell'animazione: intorno al tavolo le produttrici Jinko Gotoh ed Eleanor Coleman, la direttrice della fotografia Kim White, la technical director Mikki Rose e la professoressa Deborah Fowler, a cui si è aggiunto il regista Mark Osborne (che con Gotoh ha realizzato "Il Piccolo Principe").
Negli USA il 60% di studenti del settore sono donne, e il 20% delle animatrici: pochi anni fa erano molte meno (dati simili quelli presentati per la Francia da Eleanor Coleman). "Ci è parso chiaro che bisogna agire - ha detto Gotoh - e ci siamo dette che entro il 2025 vorremmo arrivare a una situazione di parità, dall'attuale 20 al 50% di donne nell'animazione. Per questo abbiamo creato l'associazione
Women in Animation - WIA, e lavoriamo in questo senso: programmi educativi, menthoring, colloqui, e molto altro ancora". Il progetto è far nascere una sede di WIA anche in Italia.
Il supervisore agli effetti visivi di Laika,
Steven Emerson, ha raccontato come funziona la narrazione dei mondi immaginari nel suo studio. "Festeggiamo i dieci anni di attività, e siamo oggi nel pieno della lavorazione del nostro nuovo film". Il panel - così come una serata speciale del VIEWFest - è stata l'occasione per raccontare lo studio specializzato in stop motion attraverso i suoi tre film finora completati ("Coraline", "ParaNorman" e "Boxtrolls") e un primo sguardo verso i progetti del prossimo futuro.
A chiudere la giornata un'altra tavola rotonda, questa volta dedicata ai registi ospiti di View, lo stesso
Osborne, Jorge R. Gutierrez, Kris Pearn, Richard Starzak e Shannon Tindle.
"A che punto si viene coinvolti in questi progetti? Per "Kung Fu Panda" un anno e mezzo dopo", ha spiegato Osborne. "Ma è poi cambiato un sacco di volte, ed io ero il sesto regista chiamato in causa, lo abbiamo reinventato del tutto. Per "Il Piccolo Principe" sono stato coinvolto dall'inizio, ed è stato fantastico poterlo fare".
"Prima di tutto - ha spiegato Kris Pearn, al lavoro sulla storia del primo "Piovono polpette" e poi co-regista del secondo - ho lavorato ben sei anni sul capitolo uno. Non volevo neanche lavorare sul secondo! Poi l'ho fatto, sviluppando anche molte idee che erano rimaste fuori nelle tante versioni cui avevamo lavorato...".
"Ho avuto io l'idea del mio film "Il libro della vita" - ha spiegato invece Jorge Gutierrez - è un film che nasce da un corto che ho fatto ai tempi della scuola. Ma mi dicevano che nessuno voleva vedere un film simile... dopo 7 anni però, dopo altri miei successi, Dreamworks mi ha richiamato e ha accettato lo stesso identico progetto! Ma volevano fare troppe modifiche, mi hanno quindi reso i diritti e sono riuscito a farlo con un altro studio. Ci tenevo a realizzare il film, non per forza a fare il regista!".
"Il mio percorso sull'ultimo lavoro con Google Spotlight è diverso, mi hanno chiamato loro proprio per farmi sviluppare l'idea che avevo"; ha detto invece Tindle. "Per me - ha concluso Starzak - con Shaun Vita da Pecora è stato inevitabile, avevo sviluppato la serie televisiva e quindi è stato naturale, dopo la terza serie, arrivare al lungometraggio".
20/10/2015, 19:30
Carlo Griseri