VIEW 2015 - Kim White e le magie della Pixar per "Inside Out"
Kim White, una delle keynote speaker di
View Conference 2015, ha aperto i lavori della terza giornata dell'evento torinese, principale appuntamento italiano dedicato alla grafica digitale e all'animazione. White è direttrice della fotografia presso i
Pixar Animation Studios, e ha lavorato al capolavoro "
Inside Out".
"Sono qui per parlarvi dell'illuminazione del film", ha spiegato. "Abbiamo la responsabilità di capire le volontà del regista e renderle sullo schermo al meglio, e per questo abbiamo fatto moltissimi esperimenti per ottenere il giusto effetto per ogni diversa emozione provata da Riley. I
tool che usiamo sono molto flessibili, possiamo fare qualsiasi cosa riusciate a immaginare, creare ombre parziali, modificare l'intensità, animare le luci... Amo molto i dipinti di Vermeer, ma per questo film abbiamo guardato soprattutto ai vecchi film Disney come fonte di ispirazione!".
"Quando ho iniziato a lavorare su questo film ho capito subito che sarebbe stato fantastico per quanto riguarda le luci. C'erano due mondi, uno umano e uno fantastico, quello della mente con inoltre il personaggio principale, Gioia, che era esso stesso una fonte di luce: sarebbe stato difficile far sì che il pubblico concentrasse la sua attenzione dove volevamo noi".
"La confusione tra i due mondi era impossibile, erano davvero troppo diversi tra loro. Siamo stati con tutto il team fisicamente nei luoghi del film, siamo stati a San Francisco nelle zone in cui RIley e i suoi vanno a vivere, cercando poi di spegnere i colori, mentre il mondo della mente ha colori davvero ovunque!".
"Abbiamo creato anche un arco di luce che segue il percorso della vita, all'inizio il mondo della mente è poco formato, poi piano piano le gradazioni del colore si modificano e permettono anche allo spettatore di capire con un po' di anticipo quello che sta per accadere (le luci cambiano, per esempio, nel momento in cui Gioia e Tristezza non sono più al loro posto)".
Davvero enorme il lavoro portato avanti per il film: "Un grande sforzo è stato quello di capire come rendere le sfere dei ricordi, ci voleva una differenza a seconda della loro importanza, in alcuni casi era importante che a volte guardandole si capisse cosa contenevano, altre invece era fondamentale che non distraessere l'attenzione del pubblico".
22/10/2015, 10:10
Carlo Griseri