Note di regia del documentario "Il Successore"
Nel suo viaggio oscuro, l’uomo diviso in due, prigioniero del conflitto tra dovere e coscienza, attraversa una Bosnia sfregiata dal dramma delle mine antiuomo, nella consapevolezza che il suo conflitto interiore rimarrà irrisolto. Quella di Vito Alfieri Fontana non è la classica parabola di redenzione, bensì il tragitto tormentato di un uomo che ha rinnegato se stesso per darsi una seconda possibilità, esercitando un lucido esercizio di autocontrollo per tenere a bada quella parte assopita che vorrebbe ancora sedersi al tavolo da disegno.
Mattia Epifani