"Esuli" in anteprima a Visioni dal Mondo
Sarà presentato in anteprima assoluta all'interno della prima edizione del Festival Internazionale del Documentario
Visioni dal Mondo – Immagini dalla Realtà, che si svolgerà a Milano dall'11 al 13 dicembre 2015,
Esuli, la trilogia di documentari dedicati ai rifugiati, per la regia di Barbara Cupisti (Madri; Vietato sognare; Fratelli e Sorelle, storie di carcere; Interferenze Rom): Esuli – Le guerre (che sarà proiettato venerdì 11 dicembre alle ore 17:15); Esuli – Tibet (proiezione sabato 12 dicembre alle ore 16:30) ed Esuli – L'ambiente (proiezione domenica 13 dicembre alle ore 16:30). Tutte le proiezioni avverranno presso l'Unicredit Pavillion di piazza Gae Aulenti, 10.
La trilogia - presentata nella sezione Fuori Concorso del festival - è prodotta da Clipper Media e RAI CINEMA e nelle parole degli stessi produttori, vuole approfondire le storie di chi vive lontano dal proprio Paese di origine, spesso in situazioni di precarietà abitativa, sanitaria, lavorativa, economica, sociale ed educativa.
Il progetto si sviluppa in tre documentari, ciascuno di un'ora circa, che indagano le “ragioni dell'esilio”: i conflitti e le guerre; le persecuzioni politiche, razziali e religiose; i cambiamenti ambientali e il depauperamento delle risorse naturali.
Il primo documentario,
Esuli – Le guerre, realizzato con il patrocino dell’Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Rifugiati (UNHCR), è dedicato ai profughi di guerra ed è stato realizzato in Turchia e Giordania tra i profughi siriani e palestinesi e in Kenya tra i profughi somali. Il secondo documentario,
Esuli – Tibet, si concentra sulle storie di esodo di coloro che sono stati costretti ad allontanarsi dal proprio Paese a causa di persecuzioni di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale od opinione politica. In particolare, il documentario narra la vicenda dei profughi tibetani ed è stato realizzato in India, sede del Parlamento tibetano in esilio. Il terzo documentario,
Esuli – L'ambiente, realizzato con il patrocino di Amnesty International sezione italiana, è dedicato ai “rifugiati ambientali” e agli esuli da “conflitti ambientali” ovvero a tutte quelle situazioni in cui il degrado ambientale, il depauperamento delle risorse, l’inquinamento, i disastri naturali hanno determinato, per centinaia di comunità sparse nel mondo, l'impossibilità di garantirsi mezzi di sostentamento nei propri territori. I Paesi coinvolti in questo documentario sono il Brasile e gli Usa (California).
Nel lavoro di ricerca ci si è avvalsi di fonti istituzionali quali l’Ufficio ONU per i Rifugiati, il WFP, l'Amministrazione centrale tibetana di Dharamsala e la Città di Porterville (California) e le ONG locali ed internazionali Action Aid, Survival International, Greenpeace, International Campaing for Tibet, Conselho Indigenista Missionario.
01/12/2015, 12:47