LEONE NEL BASILICO - Una donna, un bambino, una favola
Un film pronto da un paio d'anni e che forse avrà i suoi buoni motivi per uscire in sala solo adesso. Poche copie con
Microcinema per una storia cucita addosso a
Ida Di Benedetto che cerca in ogni modo di congiungere sensazioni e stati d'animo di una donna vicina ai settanta e che sente di avere ancora qualcosa da dare.
La sua Maria Celeste è un'anziana che vive in un ospizio, ma non del tutto anziana come le sue compagne di gerontocomio, un po' più giovanile e piacente, un po' più indipendente e meno rassegnata, almeno all'apparenza. Un personaggio che a un certo punto si adagia sull'attrice che cerca di essere ancora protagonista malgrado l'età e un destino segnato dalla fine del rapporto con l'unico figlio, ormai in fuga dal suo caratteraccio oppressivo.
Maria Celeste è scelta da una strana ragazza che le consegna il suo bambino e dopo qualche ingiustificata follia, finisce sotto un tram e lascia Leone, questo il nome del bimbo, definitivamente nelle mani della donna.
Il film di Pompucci si trasforma in uno strampalato road movie, con lunghe camminate per Roma, tante chiacchiere e poche situazioni credibili. Onirico? Visionario? Non proprio, perché, a partire dalla scrittura, manca una linea omogenea che giustifichi azioni e situazioni da favola moderna al limite dell'imbarazzo. Un film uscito male a partire dalla sceneggiatura, proseguendo con la recitazione, sempre didascalica e approssimativa, e concludendo con una regia che prova a riparare le mancanze del testo con trovate decisamente poco riuscite.
07/12/2015, 08:42
Stefano Amadio