VELOCE COME IL VENTO - A 200 all'ora con Stefano Accorsi
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Veloce come il Vento" è una sorpresa. Non è facile fare un film sul mondo dell'automobilismo, in Italia soprattutto, dove gli appassionati sono tanti e non perdonano nulla a chi sbaglia anche solo il nome di una curva. Il film di
Matteo Rovere, malgrado qualche licenza cinematografica utile a far montare la vicenda, riesce appieno a disegnare una storia personale e familiare all'interno di un mondo tanto affasciante quanto spettacolare e ricco di umanità interessanti.
Scritto bene, girato altrettanto, interpretato in modo stupefacente da
Stefano Accorsi, tossico ex pilota di talento che torna alle corse come assistente e insegnate della sorella, interpretata ottimamente da
Matilda De Angelis, giovane pilota che deve vincere il Campionato per non perdere i diritti sulla casa. Accorsi è un fattone come non se vedono dagli anni 90, uno di quelli sudati, con i denti malmessi e con sigaretta e birra sempre in mano. Era un driver di talento, tutto genio e sregolatezza, con la seconda caratteristica che ha evidentemente avuto la meglio sulla prima.
Ma l'emergenza, la morte improvvisa del padre che si aggiunge all'assenza della madre, riunisce i tre fratelli (ce n'è anche uno più piccolo, di 10 anni circa da accudire) offre tra mille imbarazzanti imprevisti la possibilità di ricreare un nucleo familiare, indispensabile per tutti.
Matteo Rovere dirige senza alcun tipo di inferiorità rispetto agli omologhi made in Usa, riuscendo a far crescere nel giusto modo l'attenzione, la passione per i personaggi e la curiosità per l'epilogo, centrando un obiettivo che mancò con il precedente "
Gli Sfiorati".
02/04/2016, 11:39
Stefano Amadio