STELVIO CIPRIANI ANONIMO ROMANO, in prima
al Salone del libro di Torino
Negli spazi del Padiglione 1 del Lingotto di Torino, nell'ambito del Salone del libro 2016,
domenica 15 maggio alle ore 20 (spazio Indipendents’ Corner) verrà presentato in anteprima, a cura di Teke Editori, la monografia di uno dei più rinomati compositori italiani di musica da film:
Stelvio Cipriani.
Il titolo del libro,
ANONIMO ROMANO, scritto dallo stesso Cipriani insieme a Pino Ammendola e Rosario Montesanti e pubblicato da Teke, richiama uno dei suoi più grandi successi cinematografici:
Anonimo veneziano, pellicola diretta da Enrico Maria Salerno e interpretata da Tony Musante e Florinda Bolkan che conferì al compositore romano una serie di riconoscimenti internazionali.
Teke Editori continua così, nella collana dedicata ad una serie di artisti giustamente da omaggiare, il suo lavoro di riscoperta testuale e iconografica nell'ambito di cinema teatro e musica:
Anonimo romano, alla pari del precedente saggio su Massimo Girotti scritto da Roberto Liberatori, è infatti un volume dalle dimensioni importanti, impreziosito da rare e splendide immagini e realizzato con meticolosa attenzione, nell’ambito di un ambizioso progetto grafico.
Modesto e autorevole, disponibile al dialogo, ma severo consapevole del proprio talento, eppure umile, dotato di una solida preparazione musicale e di indubbie capacità conoscitive, oltreché esecutore, arrangiatore e direttore d’orchestra, Cipriani viene analizzato scientificamente e umoristicamente, proprio a partire dai suoi racconti – dalla nascita ai nostri giorni – attraverso una serie di incredibili episodi vissuti che lo descrivono come un artista rimasto sempre fedele a se stesso “tra classicismo e modernità” e un uomo libero che è sempre riuscito a superare con encomiabile nonchalance sia entusiasmanti momenti di gloria professionale che tristissimi accadimenti della sua vita personale.
Un “anonimo” giovinetto che a pochi anni di età era già in grado di suonare alla perfezione fisarmonica e organo e che, poco più che adolescente, si districava tra gli studi di ragioneria e Conservatorio per soddisfare le ambizioni di entrambi i genitori. Lezioni di musica ricevute da un prete in cambio di ottimi vinelli d’annata familiari, incontri casuali e intelligentemente coltivati con stimate figure del mondo musicale, da Nino Rota a Teddy Reno (in quanti sanno che Cipriani fu il maestro accompagnatore di Rita Pavone ai provini?); ideatore, compositore, trascrittore e orchestratore “last minute” di importanti colonne sonore che hanno in alcuni casi “salvato” pellicole rimaste nella storia del cinema italiano, Stelvio Cipriani ha saputo inventarsi la sua vita, familiare e professionale, con estrema semplicità, acuto rigore e determinazione nello studio, che si è saputo comunque anche ritagliare spazi per una collaterale attività di calciatore, affezionatissimo alla sua Roma, giocando anche numerosi “Derby del cuore” con famosi colleghi dello spettacolo.
Dalla prima formazione musicale con i “Principi” che lo porta a suonare, neo-ammogliato, in crociera ai Caraibi alle proficue lezioni di arrangiamento con il noto pianista Dave Brubeck da cui impara e perfeziona metodi di improvvisazione moderna; dalla lunga collaborazione alla Casa di Edizioni Musicali CAM che lo porta a comporre decine e decine di colonne sonore tra cui le serie poliziesche degli anni 70 (prima fra tutti “La polizia ringrazia”), fino alla musica sacra che lo vede comporre addirittura una Messa per Giovanni Paolo II – da lui stesso considerata la summa della sua intera carriera - e suonare alla sua presenza in più occasioni, la vita di Stelvio Cipriani è una piacevolissima avventura ricca di aneddoti che ci fanno anche riflettere su argomenti sociali e su come siano cambiati modi, abitudini e costumi nel modo di approcciarsi professionalmente ad un mestiere di cotanta difficoltà e prestigio. Nella scorrevolissima scrittura, integrata da immagini d’archivio privato e materiali fotografici inerenti i quartieri della Capitale “respirati” quotidianamente dall’autore, locandine e scatti cinematografici d’epoca, e una intrigante serie di illustrazioni a matita, la lettura corre rapida, offrendo un panorama unico di un grande, determinato ed insostituibile “anonimo romano”.
12/05/2016, 11:35