Note di regia di "Buzzi Space Trip"
Non volevo che il progetto rimanesse veicolato solo fra le mura dell'istituto e di qualche passante curioso; volevo far sì che quante più persone possibili o per meglio dire più studenti possibili, potessero essere messi a conoscenza di questo esperimento. Perciò ho deciso di documentare il lavoro in tutte le sue fasi, riprendendo con la videocamera ogni singola operazione e cercando di non far sfuggire niente. Ho tentato di mantenere un occhio vigile, tanto a distanza per non condizionare i comportamenti dei ragazzi del team, quanto da vicino per cogliere sempre il dettaglio, l'essenza del tutto. Per dirla con Orwell, mi sono calato nei panni di una sorta di Grande Fratello, ma con uno scopo certamente più nobile rispetto al fantomatico personaggio narrato dallo scrittore britannico. Volevo parlare di scuola, dentro la scuola, rivolto alla scuola. Di fatto, il documentario è un ibrido, realizzato provando a fondere generi e linguaggi differenti, in modo tale da parlare in modo efficace ai giovani. La durata del filmato è di un’ora ed è pensato per essere riprodotto nell’arco di una lezione scolastica, meglio se di due ore consecutive, per lasciare spazio al dibattito e alla riflessione in classe tra professore e studenti.
La scuola dovrebbe essere un luogo stimolante per i giovani, non una gabbia soffocante e soprattutto, dovrebbe dare una visione sulla società contemporanea, sviluppare la creatività e la personalità degli studenti.
Christian Pergola