VENEZIA 73 - Irene Dionisio: "Felice di essere qui"
Unica rappresentante italiana alla
Settimana Internazionale della Critica di Venezia 73, la documentarista torinese
Irene Dionisio presenta il suo esordio nel lungometraggio di finzione, "
Le Ultime Cose", in uscita in 25 copie dal 29 settembre con Cinecittà Luce.
Come è nata la voglia di passare dal documentario alla finzione?
Avevo iniziato a fare un lavoro di osservazione sul Banco dei Pegni di Torino per un documentario, che però per motivi soprattutto legati alla privacy non si è potuto fare. Ho poi avuto la fortuna di incontrare il produttore Carlo Cresto-Dina e ho capito che quello spunto poteva diventare un film.
Con il suo appoggio è iniziata la prima fase di rielaborazione di quella sceneggiatura, e il lavoro è iniziato.
Quali sono state le differenze e le difficoltà nel passaggio tra i due generi?
Per un documentarista le due pratiche più importanti sono l'osservazione e il tempo, e devo dire che nella finzione, pur rimanendo possibili, si possono gestire in modo molto diverso.
L'osservazione ho potuto farla soprattutto in fase di scrittura della sceneggiatura, il tempo per rielaborare tutto ho dovuto prendermelo in fase di preparazione del film: il set è un luogo molto gerarchico, dove il tempo è preziosissimo e inevitabilmente è molto diverso rispetto ad un documentario.
Poi c'è il fatto che in un film hai a che fare con delle persone che raccontano se stesse e non con attori, ma mi sono accorta che l'esperienza precedente mi è servita molto nel relazionarmi con loro, li ho scelti anche in base a ciò che avevano da dire rispetto al personaggio.
Come hai formato il cast del film?
Il cast è formato in parte da attori e in parte da non attori, è durato molto il lavoro di selezione.
I ruoli principali sono tutti affidati a professionisti, tranne quello della ragazza trans interpretata da Andrea Rosamilia, alla sua prima esperienza.
Tutti gli altri sono non attori, è stato fatto uno street casting insieme a Tatiana Lepore, che è anche una coach: in base alle persone che sceglievamo io continuavo anche a riscrivere il copione, è stato molto utile.
Hai girato i festival più prestigiosi, ma ora la platea veneziana è sicuramente un momento importante della tua carriera: come lo stai affrontando?
Naturalmente sono molto impaurita, da una parte sono convinta del lavoro fatto, ma ora ci dobbiamo confrontare con pubblico e critica, c'è la paura di non essere stati capaci di comunicare quello che si voleva.
Quello lo si può sapere sono in occasione della visione: sono felicissima di poterlo mostrare in qui, vedremo come verrà accolto!
Il film dopo Venezia arriverà in sala.
Sì, sono felice di poter dire che saremo in sala dal 29 settembre in 25 copie (per il momento) grazie all'Istituto Luce, che ha sempre creduto nel progetto.
Il trailer sta già girando nei cinema, e una settimana prima dell'uscita verranno rese note le sale.
01/09/2016, 11:53
Carlo Griseri