VENEZIA 73 - Venezia omaggia Dino Risi
Sabato 3 settembre
giornata Dino Risi alla Mostra del Cinema di Venezia, con un suo sensazionale e raro cortometraggio e il celebre
Profumo di donna.
1848 è il cortometraggio (11’, bianco/nero) che Risi realizzò nel 1949 per il Comitato Milanese per le celebrazioni del centenario delle Cinque giornate di Milano. Il regista si avvalse della collaborazione di importanti personalità della cultura meneghina come Giorgio Strehler, Alberto Lattuada e lo scrittore Mario Bonfantini.
Il film si apre con la prova generale di un balletto alla Scala alla presenza di pochi militari austriaci. Una Milano deserta è rotta dall'urlo di un bambino: “A fuoco la città”. Iniziano le ‘Cinque giornate di Milano’, l'insurrezione avvenuta tra il 18 e il 22 marzo 1848 per liberarsi dalla dominazione austriaca del Regno Lombardo-Veneto.
Risi ricostruisce con minimi mezzi e grandissima inventiva drammaturgica la rivolta popolare a cui partecipano tutti: intellettuali, donne, seminaristi, bambini, contadini . Una straordinaria, bella e battagliera Lucia Bosè è qui al suo debutto cinematografico. Stefano Rulli, Presidente di CSC-Cineteca Nazionale, sottolinea che “Compito di un’istituzione come il Centro Sperimentale di Cinematografia è quello di riscoprire il proprio passato identitario-nazionale attraverso dei tesori che sino ad oggi si ritenevano perduti. Grazie all’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea si potrà ora vedere il cortometraggio di Dino Risi”.
I materiali filmici sono stati ritrovati nell’archivio storico della Veneranda Fabbrica del Duomo. Per realizzarne il restauro digitale si è partiti dal lavaggio del negativo scena e del negativo colonna.
Alla proiezione di
1848, segue
Profumo di donna, tratto dal romanzo Il buio e il miele di Giovanni Arpino, uno dei migliori film di Dino Risi di cui si ricorda il remake americano con Al Pacino. Tutta la vicenda ruota attorno al capitano Fausto Consolo, uomo duro e scontroso, rimasto cieco per un incidente durante un’esercitazione militare. È il personaggio reso indimenticabile da Vittorio Gassman. Lo stesso Risi dichiarò in proposito che “Gassman fu al suo massimo – soprattutto nel rendere il ‘non sguardo’ del cieco. Eccolo, il mio impegno: storie forti, tratte da una letteratura italiana contemporanea che scava apprezzabilmente senza retorica né banalità nei nostri egoismi borghesi.”
Il restauro è stato curato dal CSC-Cineteca Nazionale e dall’Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con Dean Film, la scansione digitale a 4K realizzata presso l'Archivio Nazionale Cinema d'Impresa di Ivrea.
02/09/2016, 11:02