Facebook oscura la pagina de "L’anima nera di Donald Trump"
Facebook ha oscurato la pagina
L’anima nera di Donald Trump, il documentario di
Riccardo Valsecchi, prodotto da Doclab, attualmente nelle sale distribuito da Cineama, che svela, con documenti e interviste inedite, i legami tra l’ex leader del Ku Klux Klan David Duke e l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Perché l’abbia oscurata è un mistero. David Duke, ex Gran Maestro del Ku Klux Klan, antisemita e convinto sostenitore della supremazia bianca, si erge a sostenitore di Donald Trump soffiando sul fuoco dell’intolleranza contro neri, ebrei e migranti. Il documentario racconta come Duke ricompare negli Stati Uniti deciso a sostenere la candidatura di Trump e a candidarsi al Senato dopo aver trascorso tre anni tra l'Italia e l’Europa nel tentativo di costruire il movimento internazionale della destra più estrema e xenofoba. Facebook dichiara: “Sembra che i contenuti pubblicati sulla Pagina non rispettino le Condizioni di Facebook e gli Standard della comunità, pertanto la Pagina è stata nascosta” e nell’elenco delle regole da seguire precisa “Non consentiamo a nessuna organizzazione impegnata in attività di Terrorismo o di Crimine organizzato di avere una presenza su Facebook. Rimuoviamo anche i contenuti che esprimono sostegno a gruppi che si distinguono per il loro comportamento violento o criminale. Non è consentito sostenere o elogiare i leader di tali organizzazioni o giustificare le loro attività violente”. La distribuzione del documentario, che ha promosso una petizione su change.org per rendere nuovamente visibile la pagina, ha replicato: Noi stavamo denunciando, non certo difendendo quanto accade in queste ore negli Stati Uniti in termini di razzismo e xenofobia. Sono fatti. E’ cronaca. Quali sarebbero i pericoli che la comunità avrebbe corso leggendo i post pubblicati sulla pagina? Lo chiediamo a Facebook, ma lo chiediamo anche al pubblico, invitandolo a firmare la petizione per ottenere la riapertura della pagina “L’anima nera di Donald Trump”.
Da un lato abbiamo un documentario che ha passato il vaglio della censura ed è proiettato nelle sale italiane senza alcun limite d’età. Dall’altro, Facebook cancella la pagina e impedisce ai suoi utenti di fruire di questi contenuti. Ma c’è un dato, ovvero che dietro l’elezione dell’attuale presidente degli Stati Uniti c’è un coacervo di forze che si richiamano ai valori più radicati dell’estrema destra: il razzismo, l’antisemitismo, la difesa della supremazia della “razza bianca”.
Gli algoritmi di Facebook dovrebbero tutelare gli utenti, nascondendo i contenuti violenti, razzisti o criminali, ma di fatto in questo caso stanno ottenendo l’effetto contrario, nascondendo la pagina di un documentario che si batte proprio contro il razzismo.
Inoltre, l’oscuramento della pagina danneggia gravemente la produzione del documentario, perché rende inaccessibili al pubblico le informazioni circa la sua programmazione in sala, rendendo vani gli sforzi congiunti di produzione e distribuzione che hanno realizzato e stanno provando a diffondere l’opera di Riccardo Valsecchi.
Riteniamo grave - dice la produzione - che Facebook tramite i propri algoritmi e la propria policy si arroghi il diritto di ostacolare la fruizione di un documentario che ha dei contenuti importanti e mirati a sconfiggere razzismo, xenofobia e violenza.
24/11/2016, 09:55