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FdP 57 - In concorso "Vita Nova" e il doc su Frank Zappa


In programma anche la proiezione di “Swagger”: i ragazzi delle banlieu parigine raccontati tra documentario e musical.


FdP 57 - In concorso
Una scena di "Swagger"
La terza giornata del 57/mo Festival dei Popoli, domenica 27 novembre, si aprirà al cinema La Compagnia alle ore 11.00 con la proiezione, in prima italiana del documentario "Shalom Italia" di Tamar Tal Anati, che racconta la storia di Andrea, Emmanuel e Reuven Anati, tre fratelli fiorentini sfuggiti alle persecuzioni razziali del 1943 vivendo per molti mesi in un bosco fuori città, con la complicità delle persone del luogo e una grotta come rifugio di fortuna. L’evento “Matinée Firenze 1943” è organizzato in collaborazione con la comunità ebraica di Firenze. Gli Anati, sopravvissuti alla guerra, si stabilirono in Israele, ma a distanza di 70 anni tornano a ripercorrere i boschi nei dintorni di Firenze alla ricerca della grotta che fu la loro salvezza. La presentazione si terrà alla presenza della regista e dei fratelli Anati, oggi di 73, 82 e 84 anni.

Tra gli eventi speciali, sempre a La Compagnia, alle 22.15 la prima italiana di" Eat that Question" un viaggio nell’universo musicale, e non solo, di Frank Zappa uno tra i più rivoluzionari compositori contemporanei, firmata da Thorsten Schütte (ospite del festival). Una summa dello “Zappa-pensiero”, dalle teorie musicali fino alle sperimentazioni artistiche, dalle posizioni politiche alle idee sulle regole dello spettacolo, fino alle convinzioni sul ruolo attivo che un artista può e deve assumere all’interno della comunità mediatica. Alle 20.30 sarà il momento di "Swagger", opera tra documentario e finzione che accompagnerà il pubblico nelle vite di undici adolescenti in una delle più svantaggiate banlieu parigine. Nonostante le difficoltà questi ragazzi hanno sogni e ambizioni a cui non hanno alcuna intenzione di rinunciare, e che il regista Olivier Babinet, presente in sala, porta in scena nell’inconsueta forma del musical (in Concorso Internazionale).

All’Istituto Francese alle 17.00 sarà presentato "Le mystére Ettore Majorana, un physicien absolu" (Francia, 2016), il lavoro di Camille Guichard sul genio e la vita di uno dei fisici più noti al mondo, che a quasi 80 anni dalla sua misteriosa scomparsa, avvenuta nel marzo 1938, non smette di affascinare. Alla presenza dell’autrice e di Wolfgang Schultze, nipote di Majorana.

La terza giornata del festival, al cinema La Compagnia, inizia alle 15.00 con il regista polacco Paweł Łoziński, che introdurrà al pubblico "You have no idea how much I love you" (Polonia, 2016), una riflessione sulla difficoltà dei legami (in Concorso Internazionale), mentre alle 17.00 Danilo Monte e Laura D’Amore saranno in sala con "Vita Nova" (Italia, 2016), pellicola in competizione nella sezione Concorso Italiano che racconta l’esperienza di fecondazione assistita vissuta dai due autori. Spazio al Concorso Internazionale alle 18.30 con "Madame Saïdi" di Paul Costes e Bijan Anquetil (Francia, 2016), ritratto di una madre di “martire” a Teheran, divenuta una nota attrice comica, che sarà preceduto dal corto "Les corps interdits" di Jérémie Reichenbach (Francia, 2016) racconto poetico sulla vita di alcuni migranti nella giungla di Calais, entrambi alla presenza dei registi.

Allo Spazio Alfieri alle 15.00, l’incontro pubblico "La barca è piena?" Luigi Achilli (ricercatore EUI), Giulia Bondi (giornalista), Emilio Ciarlo (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) Daniela Consoli (Asgi), Andrea Marchesini (Direttore Lai-Momo) e Anna Meli (Cospe) cercheranno di sfatare luoghi comuni e domande scomode sui rifugiati, con la moderazione di Vittorio Iervese dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Durante il talk verranno proiettati "Bunkers" di Anne-Claire Adet (Svizzera, 2016), un’immersione sensoriale nell’esperienza soffocante di un rifugio sotterraneo in Svizzera, dove oggi vengono rinchiusi i richiedenti asilo, e "The burden of proof" di Stefan Kessissoglou (Germania, 2016), una riflessione sui meccanismi decisionali dietro alla concessione o meno dello status di rifugiato, entrambi alla presenza degli autori. Alle 22.30 la questione dei profughi e delle guerre da cui fuggono torna sullo schermo con "The Mission", il film di Robert Oey che segue la missione delle Nazioni Unite in Mali, durante gli scontri tra esercito e ribelli nel 2014, attraverso gli occhi di un colonnello delle forze speciali olandesi. Dopo la tavola rotonda si continua con la retrospettiva dedicata alla cineasta franco-libanese Danielle Arbid, che sarà in sala per presentare due dei suoi lavori: "Le Passeur" (Francia/Libano, 1999), su un rifugiato politico curdo assunto dalla mutua francese per rimpatriare i corpi degli africani deceduti in Francia, e "Aux frontières" (Francia/Belgio, 2002), un tour del confine che separa la terra che porta due nomi, Israele e Palestina, dai suoi vicini: la Giordania, il Libano, la Siria e l’Egitto. Alle 20.30 sarà protagonista un altro dei registi omaggiati dal festival, il brasiliano Sergio Oksman, con la proiezione alla sua presenza di "A story for the modlins" (Spagna, 2012), la storia di una famiglia raccontata attraverso un dettaglio del film “Rosemary’s Baby” di Roman Polansky, e "Goodbye, America" (Spagna, 2006), l’attore americano Al Lewis, noto per aver partecipato alla serie culto "The Monsters", raccontato da sé stesso, tra impegno politico e amore per lo spettacolo.

26/11/2016, 10:51