Martin Scorsese e la Cineteca di Bologna
per il restauro del cinema africano
Cinquanta film africani da preservare e da riportare all’antico splendore, con in prima linea l’esperienza della Cineteca di Bologna in questo campo. Il cineasta americano
Martin Scorsese ha dato la notizia ufficiale al Festival di Ouagadougou in Burkina Faso, annunciando la collaborazione tra il World Cinema Project, la Fondazione Cineteca di Bologna, l’Unesco e la Fédération Panafricaine des Cinéastes, a cui spetterà il compito di selezionare i titoli, che saranno individuati sia nelle cineteche africane, sia nei vari archivi mondiali.
Il World Cinema Project è nato nel 2007 come costola di The Film Foundation, creata e presieduta dallo stesso Scorsese, con l’obiettivo di salvare dalla sparizione capolavori fragili e vulnerabili. L’impegno ora è di tutelare la cinematografia africana, per consentire alle nuove generazioni cinefile di poter ancora vedere queste opere preziose.
Il prestigioso laboratorio di restauro della Cineteca, L’immagine Ritrovata, collabora con il World Cinema Project sin dagli esordi, e in questi anni ha già realizzato importanti restauri di film africani, quali “Al Momia” di Shadi Abdel Salam, “Trances e Alyam, Alyam” di Ahmed El Maanouni, “Borom Sarret e La Noire de…” di Ousmane Sembène e “Touki Bouki” di Djibril Diop Mambéty.
03/03/2017, 18:49