L'ORA DI LEZIONE - Premi anche al Mediterranean Film Festival
Dopo la finale al
Piemonte Movie gLocal Film Festival di Torino nel mese di marzo, il cortometraggio
L'Ora di Lezione, liberamente tratto dall'omonimo saggio di Massimo Recalcati pubblicato da Einaudi editore nel 2014, e adattato per il grande schermo e diretto da Luca Brunetti, ha appena vinto il premio Best Acting per l'interpretazione del suo protagonista, l'attore e regista, torinese di nascita e romano d'adozione, Giulio Base - noto al grande pubblico per la recentissima apparizione al reality show "L'Isola dei Famosi", nonché regista di numerosi episodi della serie tv "Don Matteo" e svariati altri film nella sua trentennale carriera - all'edizione 2017 del
Mediterranean Film Festival, tenutosi nella prestigiosa cornice di Villa Dunardi a Siracusa. Il film è nato dalla collaborazione con Susanna Sillano.
La giuria ha scelto di premiare dunque il talento di Base, che ha regalato un'interpretazione appassionata e intensa, ma dosata e mai sopra le righe, e senza mai scadere nel melodramma, di quella che appare, anche se mai esplicitamente dichiarata, la controparte di celluloide dell'autore del libro da cui il film è tratto, ovvero lo psicanalista
Massimo Recalcati. Suo è il viaggio nei ricordi di bambino problematico che ha avuto a che fare con una maestra castrante che non lasciava alcuna libertà di pensiero ai propri piccoli allievi - interpretata dall'iconica Margherita Fumero - sullo sfondo della "rivoluzione studentesca" del '68.
A molto ha sicuramente contribuito la sceneggiatura, in grado di raccontare un tema sempre molto attuale quale quello del delicato rapporto, e spesso difficile, ancor più in questi tempi, tra insegnante e allievo, e farlo in modo originale e archetipico, sfruttando le qualità del saggio di Recalcati, e riuscendo a costruire in poco tempo un personaggio profondo ma lacerato da un passato traumatico, in qualche modo reazionario rispetto al cliché classico dei film della stessa tematica, che Base ha portato sullo schermo con elegante umanità e intelligenza, guidato dalla mano classica e senza enfasi del regista Luca Brunetti, qui alla sua prima prova dietro la macchina da presa. E a riprova di quanto il cinema debba sempre essere un'opera audio e visiva, le emozioni che l’attore torinese è riuscito a trasmettere sullo schermo sono state suggellate dalle armonie d'ispirazione classica composte dal produttore e compositore torinese ma emigrato da anni a Los Angeles,
Dom Capuano, che è riuscito abilmente nel difficile compito di far suonare naturale e reale un'orchestrazione classica ma prodotta e registrata in maniera del tutto tecnologica e moderna.
18/07/2017, 14:05