NON C'È CAMPO - Amore e tradimento con e senza smartphone
I giovani secondo Moccia. Argomento fondante, trainante, attraente dei suoi film, le ragazze e i ragazzi questa volta si incrociano in storie legate agli smartphone e alla invincibile abitudine di comunicare col cellulare.
Una gita scolastica in un paesino sperduto della Puglia è l’occasione ideale per metterli di fronte alla realtà, giovani e adulti, costretti a dirsi tutto guardandosi negli occhi e ad arrivare alla consapevolezza che lasciarsi per o con un messaggino è una cosa da fessi. O forse no, forse è la via più breve per ammettere che le tante occasioni sentimentali di oggi, facilitate e amplificate dai social, sono leggere e sempre a rischio, e che il partner si può sostituire così facilmente, con un "invia", come si riesce a fare un complimento via whatsapp.
Come spesso è accaduto però in "
Non c’è Campo" si deve registrare una cronica, per Moccia, mancanza di originalità con le situazioni che si ripetono stancamente, gli sguardi, gli innamoramenti e i baci regolari o rubati che sembrano gli stessi di "
Tre metri sopra il cielo", diretto sì da Luca Lucini ma chiaramente con il Dna di Moccia. Amori e tradimenti si susseguono senza soluzione, con qualche punta di fastidioso moralismo. Il marito tradisce ma si pente, la moglie ha l’occasione di tradire ma non si vendica e torna in famiglia senza peccato.
Da sorvolare sulla unanime correttezza e solidarietà di fronte a un compagno di scuola che fa coming out della sua omosessualità...
Ragazze e ragazzi tutti carini per una commedia che gira intorno a molti equivoci con la realtà spesso manipolata per far procedere la storia, come quando basta prendere il cellulare di un altro per scoprire tresche, messaggi o foto compromettenti.
E la domanda sorge spontanea: ma questi, non ce l’hanno il PIN?
23/10/2017, 17:35
Stefano Amadio