Note di regia de "La Famiglia, la Patria"
Nei film di famiglia i cineamatori raramente muovono la macchina da presa al di fuori dell'ambito domestico. Tra la piccola storia familiare e il grande movimento della Storia rimane sempre uno scarto, un corpus vuoto riempito perlopiù dal lavoro di storici, studiosi e cineasti d'archivio.
Diverso è il caso di Giovanni Battista Scaroni. I suoi filmati girati tra il 1934 e il 1938, epoca cruciale per il Fascismo in cui si consolidano il progetto coloniale e totalitario di Mussolini, sembrano voler annullare questo scarto, svelando una volontà appassionata di partecipazione alla Storia e alla realizzazione del progetto politico fascista.
Ho voluto trattare il materiale come un documento seguendo un approccio filologico: nessun commento sonoro, le perforazioni del 9,5 evidenti così come presenti nella scansione. La famiglia, la patria è un'occasione per “riaprire” l'archivio del cineamatore, svelando con l'ausilio di didascalie, zoom e rallenti l'insinuarsi della propaganda nell'ambito domestico.
NOTE SULL'ESPERIENZA DI RE-FRAMING HOME MOVIES
Questa esperienza mi ha permesso di misurarmi per la prima volta con un film d'archivio. Al di là del lavoro concreto sul materiale è stato importante per me instaurare un rapporto sia con chi cura gli archivi sia con i donatori. L'approccio con l'immagine di famiglia non si basa infatti solo sulla relazione con l'immagine: occorre anche essere disposti a conoscere a fondo lo sguardo del cineamatore, il suo sistema di valori, il “fuori campo”.
Alberto Diana