SUCCEDE - Dal Romanzo di Sofia Viscardi, tra diario e formazione
C’è così poco di nuovo nel film diretto da
Francesca Mazzoleni che sembra che gli adolescenti non abbiano altro a cui pensare se non amiche e tresche. In Succede, tratto dall’omonimo romanzo scritto da
Sofia Viscardi, poco più di niente distingue la storia da un Tempo delle Mele, da una Mignon è Partita, da un Chiamami col tuo nome dove i ragazzi sono sconvolti dagli ormoni e dalla voglia di abbracciare e baciare qualcuno che non sia un parente.
Nella Milano sana e pulita, la storiella gira intorno al gruppetto di amici e compagni di scuola che, saldamente alla ricerca dell’amore, incontrano e scoprono quello che poi, veramente, inciderà sulla loro vita: il sesso, l’alcol, il fumo, l’abbandono, l’odio (non in quest’ordine).
Nel racconto scritto per il cinema dalla stessa regista con
Paola Mammini e Pietro Seghetti, la vita vera della protagonista Margherita (
Margherita Morchio) sembra solo il contorno alla ricerca e alla valutazione di un possibile fidanzato, con la scuola, la famiglia e il quotidiano che fanno da cornice un po’ scomoda e da sparring partner per scaricare ogni frustrazione tipica di quell’età.
Ma "
Succede" non approfondisce né pone il problema (in caso lo fosse) sotto una luce nuova e diversa, raccontando eventi e personaggi senza ironia o autoironia ma mirando sempre a chiudere le vicende tenendosi a distanza di sicurezza dai drammi veri e lasciando fuori personaggi e situazioni scomode. I grandi sono trasparenti o vulnerabili, sempre lontani e mai da prendere d’esempio, neanche in maniera inconscia.
Una vita ideale, tra messaggini, chat e selfie (inediti e persuasivi in un film sui giovani…) dove il vero problema di oggi è chi sarà il mio “lui” o la mia “lei” domani, e dove il vero pericolo di domani è non finire per assomigliare troppo a un personaggio scritto da Federico Moccia.
26/03/2018, 16:57
Stefano Amadio