RESINA - La montagna, un coro polifonico e l'amore per la musica
Bella fotografia, belle atmosfere e una buona interpretazione da parte di tutto il cast. "
Resina" è un film stringato, una storia piccola e semplice ma che, realizzata sopra la media del cinema italiano che esce in sala in questi tempi, riesce a raccontare un’umanità che sta scomparendo o forse sta ricominciando ad apparire.
Maria Roveran è Maria musicista che torna nel suo paese di montagna, dove si parla ancora l’antico dialetto cimbro, a causa della morte del fratello. Qui si instaura una rapporto tra lei, la cognata vedova e la madre che ha smesso di collegarsi con le persone intorno a lei da qualche tempo. Il mondo urbano è lontano e le giornate passano tra lavoro in montagna, bevute al bar e prove del coro. Maria viene coinvolta in questo coro maschile per le sue note esperienze musicali, motivo per cui ha lasciato il paese, finendo per rilanciarlo dando entusiasmo e speranza alla famiglia, al gruppo e alla comunità.
Impostato molto sotto tono, rispettoso dei silenzi della montagna alpina, "
Resina" entra in punta di piedi nelle vite e nelle umanità dei personaggi, impostando lentamente un cambiamento che di sicuro arriva dalla voglia di riscatto e dalla necessità di allontanarsi dallo stress e dalla competitività innaturale del mondo urbano.
Renzo Carbonera sceglie di stare vicino ai personaggi, i loro dialoghi diventano intimi anche se del tutto naturali, usando la normalità per arrivare a toccare corde personali molto sensibili. Quello di cui si sente la mancanza è una svolta brusca, qualcosa di eccezionale che scuota la vita del paese e il film che rischia, qualche volta, di scivolare nella lentezza.
"
Resina" è tratto dalla vera storia del coro polifonico maschile di Ruda, un coro friulano che ha saputo rilanciarsi fino a diventare uno dei migliori al mondo, diretto proprio dalla musicista Fabiana Noro.
25/05/2018, 09:05
Stefano Amadio