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FILM FESTIVAL DIRITTI UMANI LUGANO V - Una mostra
su Simone Massi e "La Strada dei Samouini"


FILM FESTIVAL DIRITTI UMANI LUGANO V - Una mostra su Simone Massi e
Il Film Festival Diritti Umani Lugano, giunto alla sua 5° edizione, promuove, come in passato, un momento espositivo che metta in relazione cinema, Diritti Umani e arti figurative; quest’anno si tratta della mostra “SIMONE MASSI - Disegni per il film La strada dei Samouni” in cui saranno esposte le tavole originali delle animazioni di Samouni Road (La strada dei Samouni) il documentario di Stefano Savona, premiato all’ultima edizione di Cannes con L’oeil d’or (miglior documentario) e che verrà presentato al festival.

Allo Spazio 1929, via Antonio Ciseri 3 a Lugano, dal 4 ottobre al 21 ottobre, verrà quindi proposta una esposizione esclusiva e molto singolare dei disegni che l’artista Simone Massi ha realizzato insieme ai suoi collaboratori per il film "La strada dei Samouni" di Stefano Savona e prodotto da Dugong Film, con la cui collaborazione è realizzata la mostra.
La mostra di Simone Massi, che espone in Svizzera per la prima volta, riconferma inoltre la pluriennale collaborazione del festival con lo Spazio 1929.

Simone Massi, disegnatore, animatore e regista italiano che ha realizzato film di animazione pluripremiati in tutto il mondo, è tra gli ultimi esploratori della tecnica “a passo uno”, con la quale ogni disegno rappresenta un fotogramma del film, realizzato su carta con ogni tipo di strumento di scrittura a mano - dal carboncini alle matite, dai gessi ai pastelli a cera.
Un'ora di animazione mia è fatta di una ventina di piccoli film, venti anni di lavoro e trentacinquemila disegni”- racconta Massi.
Massi è un artista resistente non soltanto alla fagocitazione della modernità tecnologica; Massi racconta col suo tratto graffiato una umanità che pare quasi estinta, rievocata da protagonisti umili che hanno il dono del sogno e della profondità d’animo” - ha dichiarato Antonio Prata direttore del FFDUL.

Una mostra esclusiva, che permette, di conoscere da vicino il suo enorme lavoro, fatto di fatica e di una irrefrenabile sensibilità, che unita alla passione dei suoi collaboratori e all’urgenza del racconto di Savona, hanno dato vita ad uno dei film più apprezzati di questa stagione.

Attraverso gli occhi e i ricordi dei bambini e della gente sopravvissuta, "La strada dei Samouni" di Stefano Savona, racconta la tragica vicenda di una famiglia di Gaza sterminata dall’operazione Piombo fuso messa in atto nel 2009 dall’esercito israeliano. “Le animazioni – ricorda Savona - "ricostruiscono i ricordi della vita antecedente l’attacco, di tutto ciò che è stato distrutto, il quartiere, le sue case e i suoi frutteti, mentre riportano alla vita i membri carismatici della famiglia morti durante il massacro di quella notte di gennaio nel 2009”.

Si rinnova la collaborazione con la Franklin University Switzerland (FUS), che propone, il 3 ottobre alle ore 18:00, presso il Nielsen Auditorium del campus di Sorengo, Freedom for the wolf di Rupert Russell, in versione inglese con sottotitoli in italiano. A seguire, una tavola rotonda, in inglese, per approfondire alcuni aspetti del film. L’ingresso è gratuito.

L’ultimo film del regista Rupert Russell (figlio del leggendario Ken Russell) si interroga sul senso della democrazia e della libertà. Prendendo come premessa il famoso avvertimento di Isaiah Berlin, "I lupi, se lasciati liberi, strangolerebbero le pecore", Russell fornisce una profonda analisi del vago concetto di libertà in quattro continenti: dalla Rivoluzione degli ombrelli a Hong Kong, attraverso quello che oggi riconosciamo come l’inizio di una fallita Primavera Araba in Tunisia, al nazionalismo indù in India, alla legge anti-ballo in Giappone e, per finire, le tensioni razziali e l’elezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti d’America. Da Hong Kong alla Tunisia, dall’India al Giappone, Russell utilizza un approccio giornalistico, dando sempre a entrambe le parti la possibilità di parlare, ma, allo steso tempo, facendo sempre capire al pubblico la sua posizione.

Nel suo percorso di crescita,il Film Festival Diritti Umani Lugano, giunto alla sua quinta edizione, si arricchisce di una seconda sala.
Accanto al Cinema Corso, il festival annuncia la collaborazione con il Cinema Iride del quartiere Maghetti, altra sala “storica”, nata nel 1955 situata nel cuore della città e recentemente rinnovata.
"La maggiore quantità di titoli e di tematiche emersi dal lavoro di ricerca e di selezione operato quest’anno" – afferma Antonio Prata, direttore del festival - "ci ha suggerito questa scelta, incoraggiata anche dalla vicinanza tra le due sale. Un abbinamento che ci permetterà di proporre al nostro pubblico una più ampia proposta di titoli distribuiti in orari durante l’arco di ogni giornata della prossima edizione. È un concetto più vicino a quello di un festival; un tentativo che speriamo possa ricevere un buon riscontro in una città che crediamo abbia un enorme potenziale di pubblico".

10/09/2018, 18:32