FESTA DI ROMA 13 – Conferenza stampa Soledad
“Della storia mi ha parlato per la prima volta Agustina" ha spiegato lo sceneggiatore
Paolo Logli "la conoscevo dalla cronaca ma non ne conoscevo fino in fondo la profondità. È stato come scendere in un abisso in fondo al quale incontriamo Soledad che dice: “Noi volevamo solo cambiare il mondo.”
Un film che forse può raccontare molto alle nuove generazione, una storia in cui si muore per amore e per un ideale.
“Interpretare un suicida significa porsi la domanda: “Quando decidi di toglierti la vita?” ha dichiarato
Giulio Corso che nel film interpreta Baleno "a un certo punto ho parlato con una persona molto saggia che mi ha fatto riflettere sul fatto che forse il suicida lo sa da quando nasce che morirà in quel modo. Questa storia parla di due persone che si sono tolte la vita per un ideale, per il programma anarchico che è qualcosa di grande. È vero anche che la loro sorte è decisa da una serie di concause: Sole e Baleno vengono accusati per qualcosa che non hanno commesso e alla fine di questa vicenda sono risultati innocenti”.
“Aldilà della retorica" ha spiegato l’attrice
Tatiana Lepore" questi personaggi hanno da mostrarci una sincerità, una verità che abbatte qualunque tipo di cliché, di teoria o di pensiero contro o in favore. Lo abbiamo sperimentato incontrando degli anarchici che sono venuti a protestare contro il film. Li chiamo personaggi perché è come un “mito”, come Romeo e Giulietta, li trovo un importante esempio di personaggi storici da tramandare”.
Sulla straordinaria interpretazione di
Vera Spinetta che incarna pienamente lo spirito di Soledad la regista ha dichiarato:
“Vera spinetta è una bravissima attrice, è stato il suo primo film drammatico, abbiamo fatto un lavoro insieme lungo e importante, iniziato in Argentina con una coach. Vera ha avuto un’esperienza personale che non so se le succederà di nuovo, lei si sentiva veramente Soledad. Io arrivavo sul set nello stato più puro, non volevo dirle troppo perché non volevo condizionarla. Si sceglie una storia con il cuore, ho subito amato Soledad, la sua forza, il suo viaggio. Quando ho iniziato a lavorare tanto su questa sceneggiatura tutto quello che mi succedeva mi faceva accettare questa responsabilità, è un film fatto con molto amore. Sono arrivata ad avere un rapporto molto forte con la madre di Soeldad e lei mi ha dato la sua benedizione, è questo quello che conta per me”.
Riguardo, poi, le proteste degli anarchici durante la lavorazione del film i quali hanno accusato la produzione e la regista di “mercificare i loro sentimenti”
Agustina Macri ha commentato:
“Non me l’aspettavo, mi sentivo a favore loro quando ho deciso di fare questo film perché è una storia che vale la pena di raccontare. Abbiamo provato a parlare con loro in tanti modi diversi e siamo ancora aperti a farlo e vorrei tanto che prima di protestare guardassero il film”.
Catrina Sabato28/10/2018, 10:05