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RIFF - "La Partita", al Quarticciolo tutt'intorno a 90 minuti


Presentata al Riff l'opera prima di Francesco Carnesecchi. Primi anni 2000, intorno a una partita di calcio giovanile si concentra l'attenzione del quartiere di Roma. La voglia di vincere si trasforma per qualcuno in esigenza e le cose non andranno per tutti come si spera. Con Francesco Pannofino, Alberto Di Stasio, Giorgio Colangeli, Lidia Vitale Simone Liberati e Stefano Ambrogi


RIFF -
La Partita di Francesco Carnesecchi al RIFF
Arriva direttamente dall’omonimo corto il film di Francesco Carnesecchi e dal corto porta anche il buon ritmo e un taglio di quadri e regia interessante.
A Roma, periferia storica, tutto ruota intorno a una partita di calcio giovanile, una finale in cui per un motivo o per un altro tutti vogliono vincere ma hanno qualcosa da perdere. A partire dal presidente della squadra (un ottimo, stanco e claudicante Alberto Di Stasio) fino al magazziniere passando per i giocatori e l’allenatore (un ottimo Francesco Pannofino, moderato e burbero ma buono). Tutti vedono il match con un occhio diverso ma sempre attenti al risultato per tutti i 90 minuti di film.

Carnesecchi scrive da solo la sceneggiatura, e questo forse è il limite del film che spesso mostra il difetto tipico del passaggio da corto a lungo ovvero l’allungamento del brodo. Qualche situazione e qualche inquadratura appaiono stirate e superflue, utili soltanto per fare minutaggio. E poi un paio di situazioni sembrano tirate via e dunque poco credibili come l’eccessiva somma di denaro scommesso su una partita di ragazzi di quartiere o il trasferimento di una proprietà effettuato con una semplice firma su un semplice contratto, senza pensare che in Italia esistono i Notai, obbligatori, odiati ma utili anche ad evitare che il primo che passa ti punti una pistola alla tempia e si faccia trasferire le tue proprietà così, in mezzo alla strada.

A parte queste ingenuità da scarso confronto, La Partita è un film di tutto rispetto, piccolo ma ben fatto e con una serie di interpreti che aiutano veramente il prodotto a crescere. Il malavitoso di Giorgio Colangeli è originale, umano e infame nello stesso tempo; ma anche i personaggi secondari, come la moglie del mister interpretata da Lidia Vitale, o lo spezza pollici fatto da Stefano Ambrogi contribuiscono ad arricchire il film con credibilità e moderazione.

21/11/2018, 09:29

Stefano Amadio