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FOREIGN OFFICE - "Lontano da Qui", il talento da scoprire


Il film di Sara Colangelo, scrittrice e regista indipendente italoamericana, è uno psicodramma che tratta della depressione e delle sue mille sfaccettature, ha vinto il Sundance Film Festival 2018 per la miglior regia. La regista, che vive a Brooklyn ed ha studiato in America, ha curato anche la sceneggiatura, con l’obiettivo di sviluppare il tema della donna-madre di famiglia sotto l’aspetto psicologico. In sala dal 13 Dicembre.


FOREIGN OFFICE -
Maggie Gyllenhaal in "Lontano da qui"
Una volta arrivata alla mezza età la donna, se non è già morta dentro, cerca nuovi orizzonti, la famiglia l’annoia, la routine la castra e lei cerca di arricchire intellettualmente la propria vita, ma se non ci riesce, sbrocca.

Lisa Spinelli, Maggie Gyllenhaal bravissima interprete vincitrice di molti premi di cinema ma anche di teatro, è una maestra d’asilo paziente e metodica, forse ha perso l’entusiasmo della vita lavorativa ed esegue le sue mansioni in modo oramai automatico e privo di enfasi. Evidentemente vive un periodo di apatia, uno di quei classici periodi che si vivono quando a casa va tutto bene. Frequenta un corso di scrittura poetica, ma non riesce ad esserne soddisfatta, a causa del suo scarso risultato: il professore e la classe, considerano le sue poesie prive di intensità e originalità.

La mancanza di talento la fa soffrire molto, rendendola triste, depressa, demotivata, fino a quando inaspettatamente trova luce ed entusiasmo nell’incontro con Jimmy, un bambino di cinque anni che frequenta la sua classe all’asilo. Bravissimo anche lui, l’attore debuttante Parker Sevak, ci rende l’idea di un poeta puro ed istintivo, al quale vengono in mente poesie bellissime ed intense. Quando Jimmy dice “ne ho una...” e comincia a camminare su e giù declamandola, Lisa la sua maestra, che ha individuato in lui un dono portentoso (e che è esattamente proprio quello che invece manca a lei), corre a prendere carta e penna per scrivere subito la poesia.

Lisa impazzisce letteralmente per questo suo alunno con il talento innato. La reazione del padre e del bambino a questa insistente presenza è inevitabilmente il rifiuto per la maestra che sembra ormai una psicopatica in balia della sua mania. È forse più importante per la società comune, avere un figlio senza strane idee artistiche per la testa, indirizzato verso obiettivi più materiali come fare i soldi, invece che un futuro poeta quasi sicuramente squattrinato.

Dunque, se sei fortunato ad avere genitori che vedono in te il futuro Mozart, bene, se invece questi genitori non intendono scommettere sul tuo dono, sei fregato. Senza colpi di fortuna, senza maestre che stravedono per te, sarai condannato a rimanere tra i miliardi di uomini potenzialmente geni di cui nessuno sospetta l'esistenza.


Silvia Amadio

22/11/2018, 08:55