DAVID DI DONATELLO 2019 - I commenti di Paolo
Del Brocco e Nicola Claudio ai premi
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Dogman di Matteo Garrone trionfa ai David di Donatello con nove statuette" - commenta
Paolo Del Brocco, amministratore delegato di
Rai Cinema che ha prodotto il film insieme ad Archimede e Le Pacte. "
Un successo che ci sentiamo di condividere appieno perché con Matteo Garrone abbiamo costruito insieme un percorso produttivo comune che ci ha portato a vivere momenti entusiasmanti e continua ancora con nuove idee e progetti sempre più sfidanti. A lui va un grazie speciale per questo anno di emozioni intense. E grazie a tutti i registi, gli autori e ai produttori con i quali abbiamo scritto una storia di successi che ci ha portato alla conquista di 19 David di Donatello, un numero che consolida la centralità della Rai nel cinema, dandoci un grande slancio per percorrere strade, forse più difficili, ma necessarie a rendere il nostro cinema più bello e forte. Con molti degli autori dei film premiati, con Matteo Garrone, Mario Martone, Alice Rohrwacher, Valeria Golino, Nanni Moretti, Gabriele Muccino, e con i produttori indipendenti condividiamo una visione di cinema che poggia le basi sulla qualità e sull'originalità delle storie. Siamo inoltre particolarmente orgogliosi di aver sostenuto Alice Rohrwacher e Valeria Golino, due autrici nelle quali abbiamo creduto sin dai loro primi passi. Con i loro bellissimi film, Lazzaro felice ed Euforia, hanno ricevuto la doppia candidatura per il Miglior film e la Miglior regia, segnando per la prima volta nei 64 anni di storia del Premio la presenza di due donne insieme in queste due categorie".
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Questo è stato un anno difficile per gli incassi del cinema italiano ma coraggioso e competitivo dal punto di vista produttivo" – aggiunge
Nicola Claudio, presidente di
Rai Cinema -"
nel corso del quale abbiamo alternato più che in passato la produzione di film di grandi autori a quella di altri più vicini ai gusti del pubblico, a lavori di esordienti, documentari e cortometraggi. E se oggi l'innovazione tecnologica ci impone di cambiare passo e di considerare senza chiusure le diverse modalità di sfruttamento di un film, quello che non cambia e vince sempre è la qualità e la diversità dello sguardo. In una parola, il buon cinema. Rai Cinema e la Rai sono e restano al centro di questa sfida".
28/03/2019, 13:44