ENZO SONO LINA - A Milano il film e la mostra di un progetto sonoro
“Ci sei?...richiamami”, “ti richiamo alle 9 e mezza” e “pronto, sei lì?” sono alcune delle frasi sospese che il progetto "
Enzo sono Lina", di
Giulia La Marca e
Tommaso Perfetti di ENECE FILM, recupera da un archivio di 50 ore di registrazione delle segreterie telefoniche di tutta Italia tra gli anni ‘80 e ’90, raccolte e digitalizzate grazie al sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.
"
Enzo sono Lina" è un film fatto di suono su uno schermo scuro, quasi nero. Il frusciare di un nastro analogico, qualche respiro e poi le parole, che appaiono quasi casuali da uno spazio lontano, ultime testimonianze orali di un’epoca che non c’è più. Voci diverse, differenti accenti, differenti vite ci portano nell’intimità delle case, delle relazioni di parenti o amici in cui è facile riconoscersi. Tra tutte le storie prende spazio quella di Emanuele e Valentina, della loro segreteria telefonica e di dieci anni di messaggi. La mamma, gli amici, le serate, la musica, Milano anni ‘90 e la spensieratezza di una coppia di giovani innamorati. Poi qualcosa cambia, gli anni passano e le parole tornano a diradarsi, tra silenzi, attese e distanze irrisolte.
Il film viene presentato in anteprima al MIC – Museo Interattivo del Cinema giovedì 4 aprile alle ore 20.30, con replica martedì 9 aprile ore 17 e venerdì 12 aprile ore 17. La proiezione è accompagnata dalla rassegna di film
ASCOLTARE IL CINEMA, che affronta in diversi modi il tema della comunicazione: nell'era dello smartphone, delle chat, della comunicazione multimediale, della reperibilità in ogni istante, ci siamo quasi dimenticati che il telefono è innanzitutto voce. Il MIC propone una selezione di titoli dedicata agli intrighi telefonici per riascoltare le voci, che corrono sul filo, più misteriose e conturbanti della storia del cinema: La conversazione di Francis Ford Coppola, Il colpevole - The Guilty di Gustav Möller, Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck e Locke di Steven Knight.
Il progetto "
Enzo sono Lina" diventa anche un’installazione al Museo di Fotografia Contemporanea, dove tutte le 50 ore di suoni e messaggi raccolti dai nastri magnetici sono presentati in modo casuale e vengono messe in dialogo con una selezione di fotografie di Luca Andreoni, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Daniele De Lonti, Guido Guidi dal Fondo Archivio dello Spazio, conservato presso il Museo.
La sovrapposizione di parole e fotografie, realizzate nello stesso periodo, evocano una stessa dimensione domestica e abitativa: le prime ci portano nell’intimità delle case, ne immaginiamo le vite che le hanno attraversate, le seconde ci mostrano l’esterno, il paesaggio metropolitano in cui le storie si sviluppano. Sono entrambi racconti personali e corali, archivi che conservano la memoria di un passato recente, ancora analogico, ma allo stesso tempo estremamente distante.
Il Fondo Archivio dello Spazio comprende 7.461 immagini realizzate tra il 1987 e il 1997 da quasi 60 artisti, tra cui sono presenti tutti i principali autori della fotografia di paesaggio italiana. Le immagini coprono l’intero territorio della provincia di Milano, documentando architetture di valore storico, costruzioni industriali e postindustriali, aree urbanizzate in via di trasformazione.
28/03/2019, 15:36
Lionella Bianca Fiorillo