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PESARO FILM FESTIVAL - Pupi e Antonio Avati


I fratelli più prolifici del cinema italiano sono al Pesaro Film Festival per parlare di cinema di genere. Ricciarelli e Abatantuono tra i ricordi dei loro casting


PESARO FILM FESTIVAL - Pupi e Antonio Avati
Pedro Armocida, Pupi Avati e Antonio Avati al Pesaro FF 2019
Pupi e Antonio Avati incontrano il pubblico di Pesaro. Un omaggio a loro e al cinema di genere anche se, come dice lo stesso regista, i loro film sono “d’autore” anche se poi, sin dall’inizio hanno attraversato i generi per poter raccontare le loro storie.

Un cinema che nasce per protesta, film diversi e difficili il cui obiettivo era “poter vedere gli spettatori uscire a metà film e chiedere la restituzione dei soldi del biglietto” come raccontano divertiti i fratelli Avati.

Per loro una carriera insieme, da regista e da produttore, per un cinema pensato e realizzato in casa, un cinema archetipico come lo definisce Pupi che va a cercare nelle sue memorie ricordi, luoghi ed esempi primari da cui far partire una storia o un’immagine di un nuovo film.

E poi il casting. Tanti film all’attivo e tanti episodi da raccontare, come la scelta avvenuta per caso e fortuna di Katia Ricciarelli come protagonista di "La seconda notte di nozze". “Eravamo a pranzo” racconta Pupi Avati “e avevamo il cast ormai completo, Marcorè, Albanese, Luce e Merlini, tranne che per il ruolo della zia. Uscivano i soliti nomi, Ralli, Gastoni, Lisi fin quando, mentre mangiavo, rischiai di strozzarmi e dalla bocca usci un suono, tipo “ktia”. Mio fratello colse al volo e disse “ce l’ho! Katia, Katia Ricciarelli!”. Lei accettò subito, pensando all’inizio di dover cantare. Fu difficilissimo far passare il suo nome a Rai Cinema perché non aveva mai recitato e in effetti il primo giono di riprese fu una specie di incubo perché invece di dire le battute quasi le cantava… ma dopo un paio di giorni, da persona intelligente qual è, capì le mie indicazioni e si mise in ascolto, calibrando le sue parole su quelle degli altri. Vinse il Nastro d’Argento…”

In piazza a Pesaro a chiudere la serata, la proiezione di Regalo di Natale. Anche qui una storia per la scelta di Diego Abatantuono come protagonista. “Avevamo scelto Lino Banfi che era entusiasta di fare un film serio dopo tante commedie commerciali. Ma poi scelse di fare il film di Dino Risi, "Il Commissario Lo Gatto", e ci trovammo senza protagonista” racconta ancora il regista “ volevamo uno così, che non appartenesse al genere e a mio fratello venne in mente un attore che era sparito dalla circolazione dopo tanto successo e due flop clamorosi: il terrunciello Diego Abatantuono. Ma era talmente sparito che non aveva neanche più l’agente; noi avevamo un vecchio numero di casa, chiamai e mi rispose un uomo “sono Pupi Avati, cerco Abatantuono” dissi. “Sono io, ma perché mi chiama a questo numero?” disse l’uomo “perché questo ho, dissi io”. Alla fine accettò e mi racconto che quello era il numero di casa della sua ex dove era tornato in quel momento di nascosto per recuperare le sue cose lasciate lì da tempo. Il caso volle che io chiamai proprio mentre era lì e che lui rispose. Da lì il film che a noi ha risolto un momento difficile a lui ha cambiato la carriera”.

Pupi e Antonio potrebbero parlare per ore di cinema ma chiudono i loro incontri con l’annuncio dell’uscita del nuovo film "Il Signor Diavolo" a fine agosto, malgrado il produttore non sia convinto del periodo. E poi il progetto sempre pronto da 20 anni sulla vita di Dante Alighieri raccontata da Boccaccio. Ma questa è tv.

22/06/2019, 10:13

Stefano Amadio