CINE' 2019 - Garrone e Benigni a Riccione per presentare "Pinocchio"
E' uno dei film italiani più attesi della prossima stagione e si appresta a sbarcare nelle sale il giorno di Natale. E' il
Pinocchio di
Matteo Garrone, un'opera che dopo una lunghissima gestazione durata oltre quattro anni, è pronta ad abbagliare grandi e piccini.
Assoluti protagonisti di questa seconda giornata di
Cinè – Giornate di Cinema sono stati proprio il regista romano e
Roberto Benigni, comparsi come nel migliore dei finali a sorpresa in chiusura della convention 01 condotta dal direttore
Luigi Lonigro e dall'amministratore delegato di Rai Cinema
Paolo Del Brocco.
Davanti alla folta platea di esercenti e distributori, a Riccione sono state presentate le prime immagini di un film che sembra riuscire a coniugare la dolcezza del cult di Comencini al talento visionario cui Garrone ha da anni abituato il suo pubblico.
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E' la prima, e forse l'ultima volta che un mio film uscirà a Natale. – ha ammesso scherzando il regista –
E' un progetto che inseguo da una vita, posso addirittura affermare che il primo storyboard risale all'età di sei anni. Ora ne ho cinquanta, quindi sono 44 anni che cerco i soldi per farlo!"
Una produzione importante sotto tutti gli aspetti, a partire da quelli tecnici: "
Ad occuparsi degli effetti speciali sarà il due volte premio Oscar Mark Coulier, perchè quando si lavora ad un progetto del genere la prima cosa che si deve curare nei dettagli è la resa visiva. Le musiche saranno composte da un altro premio Oscar, Dario Marianelli, insomma una squadra di veri talenti."
Con la carica di energia che lo contraddistingue, Benigni ha salutato la platea ringraziando gli esercenti per quello che definisce un vero “atto di resistenza”: "
Pinocchio/Natale è un binomio perfetto e sono felice che il film arrivi nelle sale in quella data. Quando Matteo mi ha fatto leggere la sceneggiatura mi sono accorto che si trattava della vera e propria trasposizione del romanzo, senza deragliamenti. Tutti i Pinocchio del passato, compreso il mio, erano delle riletture, qui il pubblico si troverà davanti ad un'opera fedelissima."
Un lavoro sul set, quello tra i due talenti italiani, che sembra aver funzionato alla perfezione dal primo momento: "
Lavorare con Matteo è stato meraviglioso, perché ha la dote rara di guardare sempre dove gli altri non guardano, un po come vedevo fare a Fellini sul set de “La voce della luna”. A venti anni di distanza dai panni di Pinocchio era naturale che finissi per fare Geppetto, una sorta di Chaplin povero e affamato o di San Giuseppe disperato per la scomparsa di suo figlio."
E poi, conferma Benigni, a differenza di molto cinema garroniano, questo avrà finalmente un happy end: “
Quando me lo ha detto fui felice ma gli risposi “sei sicuro che la gente lo accetterà dal regista di Gomorra, L'imbalsamatore e Dogman? Non vuoi almeno far morire d'infarto la fata Turchina o qualcosa del genere?””
Quello di Garrone sarà il primo di una serie di altri Pinocchio in arrivo nei prossimi anni, compreso il film d'animazione di Guillermo Del Toro e il live action della Disney. Sul perché il cinema mondiale continui a puntare sul burattino di legno Luigi Lonigro è sicuro: "
Credo che Pinocchio rappresenti l'immagine di tutti i papà desiderano un figlio come niente altro al mondo, e che nonostante i problemi che possano nascere, sono pronti a vendersi anche l'anima oltre ai vestiti per cercare di salvarli. Quella tra Pinocchio e il padre adottivo Geppetto è una grande storia d'amore e la chiave di lettura che distinguerà questo dagli altri è il modo in cui Matteo ha raccontato il protagonista, non più ragazzino stupido e banale ma decisamente propositivo. Credo che sarà un film che lascerà un segno importante nella storia del cinema italiano."
03/07/2019, 17:21
Antonio Capellupo