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VENEZIA 76 - Mario Martone, il Sindaco e Scarpetta


Alla Villa degli Autori, il regista napoletano ha parlato del suo film in Concorso "Il Sindaco del Rione Sanità" e del nuovo film sulla vita di Eduardo Scarpetta


VENEZIA 76 - Mario Martone, il Sindaco e Scarpetta
Fabio Ferzetti, Mario Martone, Oscar Cosulich e Flavio Natalia
Mario Martone da esponente di quel cinema impuro e della contaminazione di Napoli ha raccontato tanto volti. Lui che si accinge a girare "Qui rido io" sulla vita di Eduardo Scarpetta, una delle figure più importanti della tradizione teatrale partenopea, si racconta agli incontri di Ciak alle Giornate degli Autori.

“A gennaio - dice - inizio le riprese del film sulla vita di Eduardo Scarpetta, un uomo eccessivo e geniale. Questo sarà un film teatrale e cinematografico insieme. Adesso sto vivendo una fase che ha a che fare molto con il teatro e cosi è nato il Sindaco del rione Sanità. Ma io non ho mai una trilogia in testa da un progetto poi ne nasce un’altro e così un altro ancora. Leopardi diceva torno a Napoli per poter vivere a caso. Per me il teatro deve avere una forma assembleare, un luogo aperto a tutti".

“Con il gruppo teatrale Falso Movimento ho iniziato a fare Cinema in palcoscenico lavorando sulla contaminazione - dice ancora Mario Martone -poi non mi bastava più quel linguaggio e ho iniziato a non contaminare più ed è nata l’occasione di fare un film. Così ho realizzato Morte di un matematico napoletano poi L’amore molesto e Teatro di guerra. Di Napoli - aggiunge - ha raccontato tanti volti ma poi sono inciampato in una domanda e sono passato a raccotare l’800.

Ma in Italia è possibile che tutto sia riconducibile all’immagine che ci arriva del Risorgimento? Per rispondere a quella domanda ho impiegato 6 anni, ovvero il tempo per realizzare Noi credevamo perché il passato rinasce se dai forma a quella visione attraverso lo spirito del tempo – spiega Martone.

Per questo dopo aver portato in teatro Il Sindaco del rione Sanità di Eduardo ho deciso per una trasposizione cinematografica in cui Francesco di Leva a soli 38 anni fa Antonio Barracano che nel testo è anziano. Si tratta di una scelta che lui ha voluto fortemente ed è significativa perchè poteva essere dall’altra parte della barricata ma invece non è stato così perchè nello stare al mondo bisogna trovare sempre un equilibrio. E vedere tanti giovani che come Di Leva hanno deciso di stare al di qua della barricata fa pensare che qualcosa di importante sta accadendo anche a Napoli.

A moderare l’incontro Giorgio Gosetti, Delegato Generale delle Giornate degli Autori con il direttore di Ciak Flavio Natalia e due firme della testata: il critico Fabio Ferzetti e il giornalista Oscar Cosulich.

01/09/2019, 12:27

Natalia Giunti