FESTA DI ROMA 14 - "L'Uomo Senza Gravità" di Marco Bonfanti
Un bambino nasce e appena partorito si mette a volteggiare per la stanza, legato alla madre dal solo cordone ombelicale: inizia così, con una scena di grande impatto estetico, l'opera prima nella fiction (dopo gli acclamati documentari "L'ultimo pastore" e "Bozzetto non troppo") di
Marco Bonfanti, "
L'uomo senza gravità".
Non viene spiegato il perché, ma Oscar (da ragazzo e adulto,
Elio Germano) nasce così, affetto da "leggerezza": mamma (
Michela Cescon) e nonna (
Elena Cotta) lo nascondono a lungo dagli occhi indiscreti del paese, ma il bimbo cresce e inizia ad avere pressanti esigenze di convivialità. Un giorno conosce Agata, una bambina con cui lega ma che scopre il suo segreto... E allora la famiglia fugge, fino a quando un Oscar cresciuto decide di affidare alla televisione lo svelamento del potere che lo ha da sempre isolato. Ma non andrà come sperato.
Un inizio pieno di ironia (il commento "sembra di essere in un film americano" al primo volo del bambino, la musica di Sabrina Salerno sull'arrivo delle temute vecchiette del quartiere che potrebbero spifferare il segreto...) lascia strada a una parte centrale di racconto più amara, con il successo televisivo e il "vuoto" dei sentimenti che produce, fino alla terza parte, tenera e romantica, in cui Oscar trova finalmente sé stesso.
Manca un po' di equilibrio la divisione delle emozioni nel film, che però trova la "
leggerezza" in un racconto tra la fiaba e il supereroistico che sa farsi piacere. Un cast di qualità impreziosisce il tutto.
17/10/2019, 14:32
Carlo Griseri