PERMETTE? ALBERTO SORDI - Sala e tv per il grande attore
A cent’anni dalla sua nascita la Rai omaggia
Alberto Sordi con un film che racconta i vent’anni in cui l’attore si fa strada per emergere fino a diventare, dopo tanta gavetta, uno degli attori di punta del cinema italiano. Da giovanissimo viene espulso dall’Accademia di Recitazione dei Filodrammatici a Milano per la sua parlata romana. “Non perda tempo, perché lei non diventerà mai un vero attore!” gli disse Emilia Varini, insegnante di dizione.
Per anni Sordi dovrà fare i conti con lo scetticismo della gente e di molti professionisti che non credevano che lui, con quel suo faccione, potesse sfondare al cinema. Così, passando dal primo importante lavoro come doppiatore del mitico Oliver Hardy, al Varietà, a numerosi flop raggiungerà più tardi il trionfo interpretando Nando Moriconi in "
Un americano a Roma".
Una sfida tra le più difficili per
Edoardo Pesce, Nastro d’Argento e David di Donatello per "
Dogman", questa di interpretare uno degli attori più amati dal pubblico italiano. Colui che ha saputo rappresentare quello che siamo facendoci ridere e spesso anche vergognare di noi stessi, sottolineando con comica crudeltà difetti e brutture degli italiani. I suoi tic, le sue espressioni, le sue tipiche movenze potevano rappresentare una trappola ma
Edoardo Pesce è riuscito a consegnare un ritratto autentico di Alberto Sordi, schivando la macchietta o la blanda imitazione e consegnando al pubblico l’essenza sagace e squisitamente comica dell’Albertone nazionale.
Un lavoro di pura interpretazione, lasciando poco spazio al trucco, nessuna protesi o maschera per Pesce che si è cimentato anche nel rifacimento di alcune sequenze dei film interpretati da Sordi: la scena dell’altalena in “Lo Sceicco Bianco” di Fellini, il biondissimo protagonista di “Mamma mia, che impressione!” che canta “Nonnetta” in un bus, e Nando Moriconi in “Un giorno in pretura” di Steno.
Luca Manfredi, dopo aver diretto
Elio Germano nel film dedicato al padre “In arte Nino”, in questa nuova impresa affronta anche il lato umano di Alberto Sordi che conobbe personalmente: il rapporto viscerale con la famiglia, in particolare con la madre Maria (una bravissima
Paola Tiziana Cruciani), la sua riluttanza a legarsi alle donne e l’amore travagliato con l’attrice Andreina Pagnani (Pia Lanciotti). E poi lo speciale rapporto con un giovane e spiantato Federico Fellini (Alberto Paradossi), amicizia che durerà nel tempo, che lo dirigerà nel suo primo ruolo importante in “Lo Sceicco Bianco” e ne “I Vitelloni” con la sua “storica” pernacchia. Tanti altri gli artisti che Alberto incontra nel suo percorso e che “appaiono” nel film:
Vittorio De Sica (Francesco Foti),
Aldo Fabrizi (Lillo),
Giulietta Masina (Martina Galletta),
Steno (Massimo De Santis).
Un omaggio riuscito quello di Manfredi e Pesce a un “monumento nazionale”, un’operazione importante per la memoria artistica e per far conoscere alle nuove generazioni il mito Alberto Sordi.
Nel cast anche
Giorgio Colangeli, Giampiero Ingrassia, Luisa Ricci, Michela Giraud e Paolo Giangrasso.
24/02/2020, 12:08
Caterina Sabato