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A RIVEDER LE STELLE - Uscita in sala in dubbio


A RIVEDER LE STELLE - Uscita in sala in dubbio
Un cammino lungo 7 giorni e 36 km alla riscoperta della natura e dell’umanità. Dopo l’eccezionale e inaspettato successo de La Terra Buona, oltre 55.000 biglietti venduti (Fonte Cinetel) con un incasso al botteghino superiore ai 310.000 Euro, Emanuele Caruso torna al cinema con “A Riveder le Stelle”, un viaggio sospeso nel tempo tra i percorsi montani della Val Grande (VCO). Protagonisti della pellicola l’attore e alpinista Giuseppe Cederna, l’attrice Maya Sansa e il Dottor Franco Berrino che ha partecipato attivamente alla “spedizione”, apportando un contributo che resta unico per il film.

Realizzato dalla Società di Produzione di Alba (CN) Obiettivo Cinema, con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte – Piemonte doc Film Fund e del Parco Nazionale della Val Grande, a marzo arriva al Multisala Reposi e sarà presentato dal regista con un Evento Speciale, in programma il 13 marzo alle ore 20.30.

Proprio in base ai recentissimi, e tutt’ora in corso, avvenimenti sull’emergenza sanitaria legata al nuovo Coronavirus (Covid – 19) che il regista e produttore Emanuele Caruso dichiara: “Questo film descrive proprio la fragilità di un mondo che credevamo forte, raccontando come questa società non sia in realtà preparata alle emergenze che ci troveremo ad affrontare”.

Girato i primi di agosto 2019, in appena una settimana, utilizzando solo 2 cellulari e un piccolo drone alimentati a energia sostenibile, “A Riveder le Stelle” è un film documentario sperimentale concepito come una lettera al futuro dell’umanità: un lavoro originale e a impatto zero che, attraverso un linguaggio comunicativo fuori dai canoni, punta i riflettori sull’ambiente e sulle conseguenze del cambiamento climatico. Un invito alla riflessione e un tentativo di risposta anche a un annus horribilis per il Pianeta Terra qual è stato il 2019, dichiarato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) dell'Onu come il secondo anno più caldo della storia1.

È dunque su queste tematiche che si interroga il regista, seguendo passo dopo passo, un gruppo di 6 ‘viandanti d’eccezione’ tra cui gli attori Maya Sansa (La Meglio Gioventù, 2003), Giuseppe Cederna (Mediterraneo, 1990) e il medico Franco Berrino. Compagni di cammino che non si conoscevano e che, arrivando da mondi totalmente diversi, hanno voluto condividere uno stesso percorso, affrontando insieme 36 km e un dislivello di 5.000 metri.

La sfida, coraggiosamente lanciata dal giovane regista di Alba e subito accolta con entusiasmo dai partecipanti, è stata quella di immaginare un mondo dove l’uomo non è riuscito a salvare il proprio Pianeta e provare a rispondere, ognuno a suo modo, alla domanda che il nostro futuro ci impone: “Come abbiamo potuto permetterlo?”. Ad accompagnarli in questa loro esperienza di scoperta personale e collettiva, gli incredibili panorami del Parco Nazionale della Val Grande: l’area wilderness più estesa delle Alpi, al confine fra il Piemonte e la Svizzera. Luoghi selvaggi, incontaminati, in cui la società non ha messo le radici e dove le stelle, la sera, sono l’unica luce che l’occhio umano percepisce.

Abbiamo camminato connettendoci con la natura e tra di noi – racconta Giuseppe Cederna – lo abbiamo fatto con una grande umiltà, creando un vero laboratorio di apertura verso il mondo, dove ognuno di noi si è raccontato e si è messo continuamente in gioco. Dell’esperienza vissuta in questo Parco, realmente selvaggio, mi resterà per sempre impressa l’accoglienza e la grande generosità dei Carabinieri Forestali e il rapporto con la natura che ognuno di noi si è impegnato a riscoprire. Nel corso dei sette giorni della passeggiata abbiamo creato dei veri e propri ritratti umani, guardandoci dentro e imparando a convivere con persone sconosciute e diverse da noi.

Tra i camminatori c’era anche l’epidemiologo, esperto di sana alimentazione, Dott. Franco Berrino che commenta così l’esperienza vissuta: “Per me il viaggio è a piedi. Meglio se in salita, in montagna, dove la fatica e il ritmo pacificano la mente. Amo accompagnare il ritmo del cammino recitando mentalmente un mantra, una sillaba ad ogni passo: RaMa DaSa SaSe SoHam, io sono questo, sono uno con l’infinito. Condividere la fatica del camminare rivela e consolida amicizie, come quelle nate in quei giorni con gli altri protagonisti della compagnia: Chiara, Corrado, Emanuele, Giuseppe, Lorenzo, Maya, Stefania, Valter”.

Una notizia fresca, fresca è che il prestigioso Sale Agent TVCO ha preso nel suo listino il film che avrà quindi, fin da subito, una sua distribuzione all’estero e nei più importanti festival internazionali.

05/03/2020, 17:52