RETROSPETTIVA FLAVIO SCIOLE' - Sulla piattaforma streeen.0rg
Streeen.org, la piattaforma per lo streaming del cinema indipendente e d’autore è orgogliosa di presentarvi la più ampia
retrospettiva dedicata al cinema sperimentale di Flavio Sciolè.
La lunga ricerca anti-artistica di
Flavio Sciolè in diverse discipline, cinema e teatro soprattutto, che ha inizi nel campo della regia con i cortometraggi sperimentali dei primi anni 2000, lo pone come una delle voci più in controtendenza nell’ambito artistico italiano, fino all’ossimoro tautologico di farlo diventare uno tra i principali anti-artisti fra gli artisti e i cineasti italiani contemporanei.
L’estetica che è parte fondamentale della ricerca dell’artista si compenetra all’etica ed in maniera parallela le due istanze viaggiano sulle emozioni-azioni dell’uomo contemporaneo esplorandone i lati oscuri, affogando nei meandri dell’io, nelle buie nicchie della psiche. Tra le zone psicofisiche esplorate nel percorso d’arte e di vita un posto importante hanno l’autolesione, la rottura dei tempi certi, l’anticorpo come atto che impedisce, la vocalità che si ripete ed erra. Il paradigma dell’intero percorso è la recitazione inceppata. L’inceppatura, l’errore pseudo teatrale non viene superato come indicherebbe la regola ma lì l’artista si ferma (e diviene antiartista) ed erra volontariamente, incespica, reitera e diviene uno sbaglio, lo sbaglio e quindi uomo, dato che non esiste un uomo perfetto. Rimanendo inceppato nel corpo e nella voce l’Uomo lì resta ed espone la propria imperfezione.
43 lavori realizzati dal 2007 al 2020, di durata assai variabile, tra le provocazioni visive di pochi secondi di durata e i film di oltre un’ora, raccontano la storia più che visiva di questo artista che compone quelle che, tra i molti modi, possono anche essere viste come micropoesie visuali antiartistiche, oppure come situazioni di un mondo più illuminato, di cui egli stesso è sempre, quando c’è una presenza umana nei suoi film, l’unico componente umano. Unico protagonista giustamente egocentrico della propria rivolta umana finalmente manifestata e registrata per l’occhio e la mente di chi guarda.
“Flavio Sciolè è una sorta di Frankestein lo-fi, un incrocio tra Carmelo Bene, Victor Cavallo e Jess Franco, un serial killer dell’immagine, un iconoclasta a bassissima definizione avendo come machete il montaggio.” (Domenico Monetti - Cinecritica)
I cortometraggi sono disponibili esclusivamente in abbonamento a Streeen, mentre li lunghi possono anche essere acquistati on demand:
https://streeen.org/streeen/flavio-sciole-essere-e-non-essere-artista.
13/09/2020, 19:29