FESTA DEL CINEMA DI ROMA 15 - "Maledetta Primavera" conferenza stampa
“Trattandosi di una storia personale la trappola più grande era non riuscire a staccarsi dal ricordo”, ha dichiarato
Elisa Amoruso regista di “Maledetta primavera” ispirato alla sua famiglia e alla sua adolescenza, “quello che cercavo di raccontare era un ricordo dei miei genitori negli anni 80-90 quando era ancora una coppia disorganizzata, che litigava continuamente però allo stesso tempo molto vitale. Quello che ho cercato di fare è stato in qualche modo trovare la giusta distanza tra il racconto di un personaggio e il ricordo di quel personaggio. Il ruolo che è così tanto ispirato a mio padre Giampaolo Morelli lo ha capito subito, ha capito che era nelle sue corde. Questi personaggi erano scritti, esistevano nella mia testa, nella mia memoria e anche sulla carta però con Giampaolo e anche con gli altri attori abbiamo cercato di dare loro una vita personale attraverso tante componenti degli attori stessi, Morelli ha, per esempio, utilizzato il dialetto napoletano anche se mio padre è romano”.
“Mi sono accostato inizialmente al personaggio un po’ in punta di piedi perché sapevo che era il papà di Elisa”, ha spiegato
Giampaolo Morelli, “inizialmente ho preso un po’ le misure, e poi ho iniziato a metterci inevitabilmente come in ogni ruolo il mio vissuto e quindi ho delineato il carattere con Elisa. Quello che mi affascina di più di Enzo è quello di essere nello stesso tempo disordinato, inafferrabile ma anche un padre e un marito pieno d’amore ed è bello perché è come la vita, è come tutti noi, abbiamo mille sfumature”.
Nei panni di Nina, la protagonista del film, la giovane esordiente
Emma Fasano che ha dato prova di grande intensità e naturalezza.
“È stato emozionante debuttare con un film da protagonista”, ha spiegato l’attrice, “ammetto che è stato difficile bilanciare le emozioni, il personaggio, il tempo speso sul set con la mia vita però per fortuna ho lavorato con persone stupende, non sarebbe potuta andare meglio”.
Il titolo del film è un omaggio a una delle canzoni preferite della regista che hanno segnato gli anni della sua adolescenza:
“
Maledetta primavera di
Loretta Goggi ha accompagnato un pezzo della mia vita: era nella cassetta che mettevano i miei genitori durante i viaggi in macchina, è un pezzo che, secondo me, ha delle note malinconiche, struggenti però al tempo stesso molto allegre. Ed è per questo che in una scena del film è venuto spontaneo a Micaela Ramazzoti, che interpreta il ruolo di mia madre, commuoversi e poi ridere. C’è un’affezione personale sicuramente però è anche un pezzo universale perché attraversa le storie d’amore e si adattava benissimo al film”.
21/10/2020, 17:15
Caterina Sabato