LAURA LUCHETTI - "Nudes, il mio esordio nella fiction"
In queste ore su RaiPlay è arrivato il momento di vedere "
Nudes", adattamento italiano di una serie antologica norvegese che utilizza il tema del "revenge porn" per raccontare il momento di passaggio degli adolescenti verso l'età adulta. A dirigerla per l'Italia è
Laura Luchetti.
Quando è entrata sul tuo cammino questa serie?
L'ho incontrata grazie all'intuizione e all'innamoramento del produttore Riccardo Russo per il format norvegese, me l'ha mostrata e me ne sono innamorata anche io! E' un tema di cui si parla solo quando finisce in prima pagina per qualche dramma o evento particolare, ma ho scoperto che è un mostro silente e nascosto, tra gli adolescenti è presentissimo.
Quando ho cominciato a scavare sul tema, mia figlia sedicenne e tutti gli attori del cast mi hanno confermato che ciascuno di loro conosceva almeno una persona che aveva subito il revenge porn. Ho la grande speranza che anche qualche adulto guardi questa serie, per capire come si sentono i ragazzi e le ragazze quando vengono coinvolti in queste situazioni.
Dieci episodi da una ventina di minuti l'uno, tre protagonisti per tre storie differenti, tutto contemporaneamente online su RaiPlay: come consigli di approcciare "Nudes"?
Sì, sono tre storie diverse che non si intersecano mai, ciascuna con il nome del personaggio principale. Io le definisco così: quella di Vittorio rappresenta "la gelosia", quella di Sofia "il coraggio", quella di Ada è "la purezza".
Il consiglio è di seguire tutto un percorso, per intero, guardando dall'inizio alla fine la storia di ogni personaggio: sono tre stili e tre mondi completamente diversi tra loro!
Che esperienza è stata questa serie per te?
Per me è stata una grandissima palestra! E' il mio debutto nella serialità, un'occasione per cercare di imparare molte cose nuove, con un materiale umano infinito. Il lato negativo è stato solo che mi affezionavo a un gruppo di ragazzi con cui lavoravamo e subito dopo dovevamo iniziare con i successivi!
A parte questo, devo ringraziare moltissimo per questa possibilità che mi è stata offerta, oltre tutto mi hanno lasciata molto libera.
"Nudes" arriva nella tua carriera dopo alcuni lungometraggi e alcuni corti di animazione.
C'è un filo rosso tra tutti i miei lavori, ma si tesse a posteriori: girandomi indietro posso riconoscere come legame il tema dell'innocenza, spesso legato all'adolescenza. Non ho mai deciso a tavolino di farlo, ma è evidentemente così e anche il prossimo film sarà sugli adolescenti, anche se un po' diverso.
Ce ne puoi parlare?
Sì, affronto Cesare Pavese. "La bella estate" è un suo racconto ambientato nel 1939, anche il film si svolgerà in quel periodo.
La protagonista è una ragazzina di 16 anni che sta cercando il proprio essere, all'interno di un gruppo di amici molto giovani e in un mondo che sta per cambiare con una guerra sempre più vicina e una dittatura incombente.
Tra le molte cose di Pavese che amo, questa da sempre è quella che mi piace di più e quando me l'hanno offerta ho accettato, anche se la sfida mi fa paura.
Gireremo quest'estate: amo le riprese in esterni, appena posso lo faccio, anche in "Nudes", e Pavese (anche) per questo è perfetto.
L'animazione tornerà nel tuo percorso?
Sono una donna fortunata, lo ammetto. Quello con l'animazione è stato un colpo di fulmine nel 2014, sono in entrata in un ambiente a me sconosciuto prima di tutto come fan, è una passione che mi rimane addosso. Devo ancora imparare bene i vari linguaggi, poi però mi piacerebbe riuscire a intrecciare tutte le strade che sto percorrendo come autrice...
19/04/2021, 18:04
Carlo Griseri