Note di regia di "Pneuma"
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Pneuma" nasce dalla fascinazione per un luogo: il laboratorio dei maestri organari di Segariu, in Sardegna. Dalla prima volta in cui vi sono entrato ho avvertito la sensazione di trovarmi all’interno di uno spazio straordinariamente vivo: tra i legni, le canne e gli altri componenti sezionati dello strumento sembrava scorrere il flusso di un’energia inarrestabile e primordiale; le pagine di un antico volume, poggiato su un leggio in legno nel retrobottega, rivelavano le conoscenze matematiche, scientifiche e filosofiche che ancora oggi ispirano il lavoro della famiglia Palmas.
L'obiettivo del film consiste nel catturare il processo invisibile del lavoro, che in questo caso prende forma nella musica come una sorta di unione miracolosa tra le tecniche e l’ingegno umani e gli elementi della natura. In un certo senso, il maestro organaro, come il liutaio, č il primo musicista che, con la sua arte e le sue conoscenze tecniche, si mette a disposizione della natura per avvicinarsi, tramite procedimenti fisici e meccanici, a una sorta di cosmogonia uditiva dell'universo.
Lo stesso vocabolo, pneumatica, secondo i cui principi si fonda il funzionamento e l'utilizzo dell'organo a canne, rivela nella sua etimologia un carattere di tipo mistico: nel greco antico Πνεúµα (pnčuma) č il sostantivo che indica non solamente il soffio del vento, ma anche il soffio vitale, lo spirito che anima gli esseri umani, la natura e l’universo.
Questo soffio sopravvive nel respiro ormai affannoso dell’anziano Giuseppe, vera e propria incarnazione di questo spirito originario, alla cui figura il film offre un sincero e discreto omaggio.
Alberto Diana