VENEZIA 79 - "Un nemico Invisibile"
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Un Nemico Invisibile", film documentario racconta la vicenda di Riccardo Rasman, disabile mentale, brutalmente ucciso dalla Polizia durante un intervento nella sua abitazione, il 27 Ottobre 2006. Per la regia di
Federico Savonitto e Riccardo Campagna viene presentato alla 19/ma edizione delle Giornate degli autori in Notti veneziane, rassegna autonoma all’interno della Mostra di Venezia realizzata in accordo con Isola Edipo.
Nel presentare l’opera i registi scrivono che questo film nasce dal desiderio di approfondire una vicenda ingiustamente lasciata ai margini della cronaca, “che porta in sé elementi di attualità che ci interrogano sui principi stessi della nostra cosiddetta civiltà. “La storia, a tratti maiuscola, dei due anziani genitori e della sorella Giuliana che provano inutilmente ad affrontare le istituzioni e a dare un perché alla morte di Riccardo, con problemi psichici certificati, ucciso a botte dentro casa da un pronto intervento perché lanciava dei petardi dal balcone.
La morte del giovane Triestino non è certamente un raro episodio tra gli abusi da parte di apparati pubblici, se non un ordinario caso di malasanità. Se come vergognosa consuetudine volessimo assolvere l’impreparazione degli agenti o dei militari, per mancanza di formazione per “soccorrere”, perché è di questo che si tratta, i casi più deboli e indifesi questo, aldilà delle procedure, non assolve certo altre articolazioni statali come i presidio sanitari o i servizi psichiatrici assenti nella coordinazione dell’emergenza. Ancora una volta dei famigliari delle vittime per chiedere allo Stato di essere Stato di diritto devono rinunciare ad una parte del proprio personale lutto e pudore per porre una questione pubblica. Questo film documentario appassiona per la capacità narrativa di affrontare i fantasmi che la famiglia
Rasman vive ingiustamente.
Ma in questo caso la via
burocratica del dolore e della doverosa richiesta di giustizia non passa - una nuova Antigone - attraverso la forza di Polinice come è avvenuto con determinazione
politica e mediatica con la sorella di
Stefano Cucchi, Ilaria.
Giuliana Rasman vive e combatte per ricordare l’ingiusta morte del fratello in maniera certamente più complicata rispetto alla macchina statale, astratta e lontana, per chi come lei, insieme a suoi due anziani genitori, cerca “la Giustizia”, restando però circondati dall’indifferenza.
I Rasman lottano da sempre: da famiglia dell’esilio istriano, per mantenere il loro terreno integro e lontano dalle speculazioni immobiliari. Una famiglia semplice, se questo aggettivo indica una sorta di purezza, anche rurale, lontana dell’immaginare come l’apparato statuale casualmente e banalmente crudele. La ricerca della verità però passerà attraverso anche delle congetture di complotto, appunto di un nemico invisibile, un vicino prossimo-invisibile che avrebbe deciso la morte di Riccardo. Ma questo oltre dare tono al documentario riesce a farci fare carico delle tenerezza di queste persone, smarrite con dolore dalla morte assurda di un figlio e fratello, indifese dalle istituzioni.
Marco Guarella08/09/2022, 18:39