TFF40 - Rai Cinema sceglie Torino per presentare i nuovi listini
Rai Cinema ha presentato oggi nel contesto del 40. Torino Film Festival il nuovo Listino 01 Distribution 2022-2023. Ha illustrato i titoli della nuova stagione l’amministratore delegato Paolo Del Brocco, che ha introdotto il nuovo listino con una riflessione su alcuni temi d’attualità dell’industria cinematografica.
“Un listino luminoso – lo ha definito – perché il cinema in sala illumina le città, gli spazi urbani, ma illumina soprattutto la nostra vita, arricchendola da un punto di vista culturale, sociale e intimo, personale”.
1) INCASSI – LA SITUAZIONE OGGI
Partiamo con una nota positiva: gli indicatori sono incoraggianti e segnano un progressivo e sensibile ritorno del pubblico in sala.
Un altro dato positivo è che nella parte alta della classifica del Cinetel, negli ultimi mesi abbiamo trovato più volte il cinema italiano. Mi riferisco ai risultati di La stranezza di Roberto Andò, de Il colibrì, di L’ombra di Caravaggio, di Dante, de Il signore delle formiche e Diabolik che è appena uscito.
Penso che anche il combinato disposto della Mostra di Venezia con la Festa di Roma abbia generato un valore aggiunto e contribuito a ridare al pubblico un senso di fiducia nei confronti del cinema in sala ed in particolare del cinema italiano.
Incassi che ancora non sono al livello pre-pandemia, ma che ci permettono di essere fiduciosi per il futuro e che soprattutto ci confermano un’indicazione: il cinema di qualità viene riconosciuto e apprezzato, e in sala fa di nuovo numeri interessanti.
Abbiamo prodotto tanto in questo periodo, con due obiettivi chiari nella mente: il primo, di mantenere fede al nostro mandato principale che è quello di investire e sostenere la realtà industriale e culturale del sistema cinema. Il secondo è che siamo e restiamo convinti di una cosa: che dalla quantità nasce la qualità. Mi spiego meglio in questo secondo punto.
2) SI PRODUCONO TROPPI FILM?
A questa domanda, che deriva dai dati del box office che non rispondono in pieno alle aspettative, non credo che sia una risposta “giusta” o una “sbagliata”. A questi argomenti, pur legittimi e utili alla riflessione, rispondo che se in passato non avessimo prodotto piccoli film di giovani sconosciuti e non avessimo gettato le reti nel mare delle possibilità, non avremmo scoperto talenti come Alice Rohrwacher, Susanna Nicchiarelli, i fratelli D’Innocenzo, Jonas Carpignano, Andrea Pallaoro, Pietro Marcello e tanti altri. Produrre e incentivare la produzione ha fatto crescere nuovi giovani autori e nuovi produttori, ha dato loro i mezzi per mettersi alla prova, di proseguire nel loro percorso, di irrobustirsi.
Oggi navighiamo in acque diverse rispetto soltanto a pochi anni fa e il mercato ci impone una riflessione approfondita, perché molti titoli non riescono ad avere in sala risultati dignitosi e non tutti riescono ad approdare alle piattaforme e a ricevere la giusta visibilità.
Dunque, tendenzialmente servirà anche da parte nostra fare una selezione più stringente. Abbiamo già iniziato, in parte, concentrando maggiori risorse su film con budget importanti e dalla struttura produttiva più solida: film d’autore, di qualità, delle dimensioni de Il colibrì, L’ombra di Caravaggio, La stranezza, e tra quelli non usciti La chimera, La conversione, Finalmente l’alba, Io capitano, Comandante, opere alle quali il pubblico sembra rispondere più positivamente perché vengono percepite come eventi da vivere in sala.
Questo non significa naturalmente che smetteremo di sostenere le opere prime, né le piccole produzioni. Significa che ancor più dovremo concentrare il tiro sulla qualità.
3) INTERVENTI LEGISLATIVI
L’ultima legge cinema ha dato risultati enormi e frutti insperati per tutto il comparto dell’audiovisivo. Le risorse sono aumentate considerevolmente e senza la fondamentale azione del governo oggi assisteremmo alla chiusura di molte società di produzione con le conseguenze sull’occupazione. Ma ora dobbiamo fare un passo ulteriore, perché occorre intervenire con urgenza sulla semplificazione delle procedure di accesso alle varie forme di finanziamento che derivano dalla legge cinema.
Un’altra urgenza del sistema cinema è lo sblocco per l’anno in corso e la proroga per gli anni a venire del tax credit alla distribuzione. Molti produttori e distributori si sono esposti economicamente in modo rilevante su un impegno del MIC, il governo poi è caduto e quel decreto non è ancora operativo per l’anno 2022. Sarebbe un danno economico enorme per tutti e anche un disincentivo a far uscire i film italiani nei prossimi mesi, se ciò non accadesse in tempi stretti.
Altro tema che urge definire è quello delle finestre. Voglio ribadire che occorre avere una regola chiara, quale che sia, ma che rappresenti una certezza. È evidente che le scelte del pubblico se andare o meno a vedere un film in sala dipendano da diversi fattori, ma sono convinto che un’indicazione certa e univoca sul periodo di esclusiva per la sala per tutti i film possa avere nel tempo un peso significativo.
I segnali che arrivano dagli Usa parlano chiaramente di un graduale ripensamento sulla politica delle windows e chi era stato determinante nella decisione di azzerare il periodo che intercorre fra l’uscita in sala e il primo degli sfruttamenti successivi, ora sta gradualmente invertendo la marcia.
Infine, sull’analisi delle quote di box office del cinema italiano vorrei far notare che nell’ultimo anno al mercato theatrical sono mancati registi campioni di incasso come Verdone, Ozpetek, Muccino, Ficarra e Picone impegnati a realizzare prodotti originali per le piattaforme e Checco Zalone che ha deciso di prendersi una pausa per dedicarsi ad una lunga tournée teatrale.
Parliamo, Zalone escluso, nella peggiore delle ipotesi di circa 25/30 milioni di euro di mancato incasso.
4) ANTICIPAZIONI NUOVE PRODUZIONI DI RAI CINEMA
Infine, un’anticipazione di tre film attualmente in produzione:
COMANDANTE di Edoardo De Angelis
LUBO di Giorgio Diritti
FINALMENTE L’ALBA di Saverio Costanzo
26/11/2022, 08:06