Note:
Liberamente ispirato al romanzo "Il Seminatore" di Mario Cavatore edito da Einaudi.
IL POPOLO JENISCH E IL PROGRAMMA “HILFSWERK FÜR DIE KINDER DER LANDSTRASSE”
Il popolo Jenisch rappresenta la terza maggiore popolazione nomade europea, dopo i Rom ed i Sinti. Di origine germanica, sono presenti in molti paesi dell’Europa, tra cui Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Paesi Bassi e Italia, e hanno una propria lingua. Nel 1921 venne fondata in Svizzera la Pro Juventute, una fondazione filantropica creata con l’intento di sostenere i diritti e le esigenze dei bambini. Tra il 1926 e il 1973 la Pro Juventute mise in atto in Svizzera una campagna di ispirazione nazionalista denominata «Hilfswerk für die Kinder der Landstrasse» (Opera di soccorso per i bambini della strada). Secondo i parametri applicati dalle autorità nel primo ‘900, i nomadi erano considerati pericolosi e da tenere a bada con metodi repressivi. Il programma attuato dalla Pro Juventute e finanziato dalla Federazione Elvetica, da benefattori e da industriali, aveva il fine di rieducare i figli dei nomadi e di combattere il fenomeno del nomadismo. Di fatto la campagna consistette in una politica di allontanamento forzato di bambini appartenenti al gruppo Jenisch dai propri genitori. Con il sostegno delle autorità svizzere i bambini Jenisch vennero sistematicamente sottratti alle loro famiglie e collocati in case, famiglie affidatarie, orfanatrofi, istituti psichiatrici e persino prigioni. Molti di loro subirono violenze e furono sfruttati come manodopera a basso costo, numerose ragazze vennero sterilizzate. Non si conosce il numero esatto dei bambini coinvolti nel programma, che oscilla tra i 585, certificati dagli archivi della Pro Juventute, in gran parte tenuti segreti per decenni, e i 2000 stimati. Il programma verrà interrotto solo nel 1973.