Note di regia di "Vangelo secondo Maria"
Vangelo secondo Maria può essere definito come un romanzo di formazione, anche se il nucleo tematico della storia va ben oltre il resoconto de lla crescita interiore della sua protagonista, chiamando in causa delle componenti filosofi che, politiche e morali di straordinaria complessità, come il libero arbitrio, il peccato originale, il potere della conoscenza, il patriarcato, l'autodeterminazione delle donne. Tuttavia, se dovessi individuare il cuore pulsante di questo racconto cinematografico - che nel lungo percorso dalle pagine del romanzo all'ultima revisione di montaggio ha vissuto delle profonde e proficue trasformazioni - direi che prima di tutto è una storia d'amore. Un amore asimmetrico, fragile, che nasce e si evolve in circostanze imprevedib ili ed inedite. Un amore così tenace da sfidare il destino, la volontà divina, la morte. Vangelo secondo Maria si muove in un contesto narrativo indubbiamente universale, quello della Bibbia, eppure uno dei suoi elementi distintivi è il radicamento in un contesto geografico decisamente locale, quello della Sardegna. Non abbiamo mai pensato di ricostruire fedelmente la presunta realtà storica della Galile a di duemila anni fa, e ancor meno di ricalcare l'immaginario stereotipato di un presepio esotico fatto di turbanti e palmizi. Piuttosto abbiamo cercato di evocare, attraverso lo straordinario patrimonio archeologico e antropologico della Sardegna, la comune matrice mediterranea di civiltà agro-pastorali antichissime. Questa impostazione nasce dalla volontà di creare un universo poetico originale, tanto sobrio nella messa in scena del mondo arcaico quanto immaginifico nella rielaborazione del racconto biblico. Vangelo secondo Maria è improntato all'alterna nza dei toni, alla commi stione stilistica tra classico e fantastico, tra sacro e prosaico, alla ricerca di quella ‘semplicità meravigliosa’ che vuole caratterizzare il progetto in tutti i suoi aspetti, dalla scenografia alla direzione degli attori, dalla musica alla cinematografia, dai costumi al montaggio.
Paolo Zucca