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Note di regia di "Sotto la Cenere"


Note di regia di
Essendo nato e cresciuto a Bergamo, conosco bene la cultura “tossica” del lavoro che permea la nostra comunità. Quando a fine gennaio-inizio febbraio 2020 i primi casi di Covid-19 cominciavano a venire a galla, la paura per le conseguenze del virus non era un elemento di discussione.
La preoccupazione e/o la seccatura di eventuali chiusure delle attività aziendali e non, come già succedeva a Wuhan, era molto più preponderante nelle conversazioni. Sicuramente in questo pesavano anche le rassicurazioni di Regione Lombardia che definivano il Coronavirus “poco più che un’influenza”.
Le chiusure di locali e luoghi pubblici vennero fatte a singhiozzo e senza criteri scientifici, la
gente fu lasciata libera di circolare.
Ad ogni modo, quando poi le conseguenze dell’epidemia di Covid-19 cominciarono a manifestarsi, sentii la necessità di documentare quanto stava accadendo.
Le immagini dei carri militari in processione in Via Borgo Palazzo, dieci giorni dopo il lockdown nazionale imposto dal Governo, mi hanno dato la spinta definitiva a girare il documentario.
Certo, inizialmente ero ritroso a realizzarlo perché ritenevo di essere troppo coinvolto e quindi impossibilitato a fare un servizio giornalisticamente “obiettivo” su quanto stava avvenendo nella mia città, come ad esempio le reali motivazioni per la mancata zona rossa in Val Seriana e nella Bergamasca.
Ma i fatti, ed il tempo, mi hanno purtroppo dato ragione. Comunque, oltre alle cause della strage, ero interessato a creare una testimonianza su come la città avesse reagito dopo essere diventata “la città più colpita del mondo dopo Wuhan”. Spero di esserci riuscito.

Amir Saleh