Sinossi *: Dall’inizio del 2020, il documentario attraversa tutte le fasi dell’incubo vissuto dalla città di Bergamo ed i suoi abitanti con l’arrivo del Covid. La sottovalutazione del rischio iniziale, la negazione del pericolo, la mancata zona rossa incoraggiata da Confindustria e (non) decisa da tutto l’arco politico, le drammatiche conseguenze e le varie iniziative che i cittadini di Bergamo e provincia hanno messo in campo per reagire alla crisi più grave dal secondo dopoguerra.
Nel film si alternano testimonianze di dottori e infermiere, che hanno combattuto in prima linea l’emergenza Coronavirus, a quelle di giornaliste e giornalisti che per primi in Italia hanno coraggiosamente denunciato quanto stava accadendo davvero in città, interviste ad ex pazienti Covid e a parenti delle vittime, gestori di locali e bar, operatori dello spettacolo, delegati sindacali, titolari di imprese di pompe funebri, avvocati e fondatori del Comitato “Noi Denunceremo” e “Sereni e Sempre Uniti”, fautori della battaglia legale presso la Procura di Bergamo estesa poi fino a Ministero della Salute e al Governo, l’esperienza di “SuperBergamo” – acronimo di ‘Supporto Unitario Popolare e Resiliente’, una rete di centinaia di persone – e le varie iniziative create da cittadini comuni che si sono reinventati volontari della solidarietà, in un momento in cui le istituzioni non erano pronte a scendere in campo.
La quarantena in città, ma non nelle fabbriche, la mancanza di dispositivi sanitari adeguati, il piano pandemico non aggiornato dal 2006 e la complessa, intricata vicenda giudiziaria cominciata nell’aprile 2020 che oggi sembra volgere al termine, le interviste a persone comuni la cui vita è stata (s)travolta dall’arrivo del virus ma anche da tante, troppe scelte politiche che hanno fatto di Bergamo “La città più colpita del mondo dopo Wuhan”.
Note:
ORIGINE DEL TITOLO DEL FILM DAL PROVERBIO BERGAMASCO:
"Caràter de la rassa bergamasca: fiàma de rar, sòta la sender brasca.
Traduzione italiano: "Il carattere della gente bergamasca: s’infiamma di rado ma, sotto la cenere, conserva viva una brace sempre accesa".