Note di regia di "Mare Fuori - Quarta Stagione"
Dirigere la quarta stagione di Mare Fuori è stata una sfida con me stesso, sentivo di aver dato molto nella stagione precedente e non volevo abbassare il tiro. Volevo continuare nel percorso emotivo che tanto aveva appassionato me, prima ancora che il pubblico. Con la terza stagione si erano chiusi alcuni cicli fondativi, ma forse i più importanti dovevano ancora raggiungere il loro climax. Non sta a me dire se questa nuova stagione sarà amata come le altre, io l’ho amata con tutto me stesso e credo rappresenterà il giusto seguito di quanto raccontato in precedenza. Chi nella vita ha ascoltato musica in vinile o in cassetta ricorda che gli album erano divisi in lato A e lato B, spesso se il primo lato conteneva i brani più orecchiabili e d’impatto, il secondo lato portava l’album verso momenti più profondi, introspettivi. È così che vedo questa quarta stagione, come il lato B più intenso ed emotivo di un grande racconto cominciato con l’arrivo di Rosa Ricci e il suo incontro fatale con Carmine Di Salvo. Lo stile visivo della serie segue lo stesso principio, cercando ulteriore profondità nei chiaroscuri e nell’uso del colore, con una macchina da presa alla continua ricerca della distanza perfetta da ciò che raccontiamo, una danza visiva costante (al ritmo di una nuova straordinaria colonna sonora) in cui ho chiesto agli attori e alla troupe di seguire complesse coreografie per rendere l’esperienza immersiva, ipnotica, mai noiosa anche quando il ritmo si dilata, prima di contrarsi, accelerare o esplodere. Anche quest’anno molti passaggi della sceneggiatura, eseguiti con maestria da un cast sempre più eccezionale, mi hanno commosso profondamente, e ora è finalmente giunto il momento di condividere questo viaggio con voi che tanto affetto ci avete dato in questi anni. So che soffrirete, ma sarà bello farlo insieme.
Ivan Silvestrini