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CINEMAMBIENTE 27 - Il programma di mercoledì 5


CINEMAMBIENTE 27 - Il programma di mercoledì 5
Nella Giornata mondiale dell’ambiente, moltissimi gli appuntamenti al Festival Cinemambiente, con l’avvio di tutte le sezioni, competitive e non competitive, e con l’inaugurazione di tutti gli eventi extracinematografici che proseguiranno fino al termine della manifestazione.

I FILM. Nel pomeriggio, la sezione non competitiva Made in Italy si apre con quattro film, realizzati nel formato breve, che vengono presentati in successione (dalle ore 17:30, Cinema Massimo – Sala Soldati). Las memorias perdidas de los árboles, di Antonio La Camera, vincitore della 38ma Settimana Internazionale della Critica, è un corto sperimentale, realizzato durante un workshop del regista Apichatpong Weerasethakul (Palma d’oro a Cannes), ed è ambientato nel cuore della foresta amazzonica peruviana, dove due alberi si “risvegliano” nella notte e intraprendono un viaggio spirituale alla scoperta di un passato in cui erano bambini e fratelli. Ci riporta in Italia, in Campania, Mefite, documentario diretto da Beatrice Surano e girato nel cuore dell’Irpinia, nella suggestiva e ventosa Valle d’Ansanto, che richiama l’attenzione sulla complessa relazione tra uomo e natura sottolineando l’emblematico contrasto tra lo spopolamento della regione e la presenza invasiva delle pale eoliche, alimentata dalla speculazione.
Choices & Changes di Miriam Muraca, è una serie di dieci cortometraggi animati, di cui il Festival propone i cinque a tema ecologico, che raccontano piccole grandi storie di scelte e cambiamenti nell’epoca di crisi ambientale globale, facendo nascere domande più che imporre risposte. Realizzato dallo studio torinese Mu Film, il cortometraggio L’ultima ape, di Andrea Deaglio e Monica Torasso, prodotto dalla società Barricalla, che gestisce il principale impianto di smaltimento in Italia per i rifiuti speciali, utilizza l’animazione per sensibilizzare gli spettatori su alcune delle più importanti urgenze ambientali. Tra queste, la tutela delle api, che, oltre a essere fondamentali per la sopravvivenza umana, costituiscono uno straordinario indicatore biologico della qualità ambientale.
Le proiezioni saranno seguite da un incontro con Antonio La Camera, regista di Las memorias perdidas de los árboles, Beatrice Surano, regista diMefite, Miriam Muraca, regista di Choices & Changes e Andrea Deaglio e Monica Torasso, registi di L’ultima ape.

Sempre nel pomeriggio, vengono presentati i primi quattro titoli del Concorso cortometraggi (dalle ore 18:00, Cinema Massimo – Sala Cabiria). Ispirato a una vicenda vera, The Feast, di Rishi Chandna, è ambientato in un villaggio affacciato sul lago Pulicat, nel Sud dell’India, dove una pescatrice di granchi, per combattere l’inquinamento dell’acqua che minaccia la sua fonte di sopravvivenza, decide di affrontare un potente politico locale, invitandolo a un banchetto indimenticabile.Bye Bear, del tedesco Jan Bitzer, è un breve film di fantascienza, ambientato negli anni ’80. Protagonista è un gruppo di amici robot che si ritrova regolarmente in un motel fatiscente per vivere insieme un sogno condiviso: trasformarsi in animali. Chornobyl 22, di Oleksiy Radynski, ci riporta agli inizi del conflitto russo e ucraino e al luogo dove nel 1986 si verificò il peggior disastro nucleare d’Europa. Tra il febbraio e il marzo 2022 le truppe russe occuparono la zona di esclusione della centrale nucleare dismessa di Černobyl (Chornobyl in ucraino). Il cortometraggio ricostruisce quell’episodio di guerra, evocatore di catastrofici scenari che intrecciano passato e possibile futuro, attraverso filmati clandestini girati da un informatore locale e interviste al personale ucraino ancora di stanza nel sito per la sorveglianza dell’impianto e della sua sicurezza. In Les Suicidés, cortometraggio di fiction del regista franco-algerino Mazigh Bouaïch, lui e lei non si conoscono, ma si incontrano con destinico tempismo sul tetto di un palazzo, pronti a buttarsi. Mentre una serie di eventi inaspettati ritarda il loro salto fatale, i due incominciano a parlare di crisi climatica, ingiustizie sociali, assurdità del mondo contemporaneo, scoprendo di avere molto in comune...

In prima serata si avvia anche il Concorso lungometraggi, con un film in arrivo dalla Repubblica Ceca. Lui è Jiří Svoboda, fisico esperto in scienza dei materiali, che ha un’idea per salvare il Pianeta. Lei è sua figlia, Marta Kovářová, mamma e musicista, autrice di The World According to My Dad (ore 19:30, Cinema Massimo – Sala Cabiria), nato con lo scopo di verificare sul campo se la soluzione paterna ‒ una carbon tax globale con proventi divisi tra tutta la popolazione mondiale ‒ potrebbe funzionare o meno. I due quindi decidono di partire insieme e di andare in giro per il mondo a sentire l’opinione di esperti, ambientalisti, attivisti, politici, finendo per fare incursioni in luoghi in cui spesso non sono né attesi, né graditi. Dal tinello di casa ai grandi forum internazionali, il diario del “viaggio con papà” si snoda con humor attraverso le differenze caratteriali tra i due protagonisti e i meandri del potere che decide chi può parlare, dove e con quali argomenti. Al termine della proiezione gli studenti di EACT - Laboratorio di Comunicazione Ambientale del Corso di Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio, Università di Torino, dialogano con la regista e il protagonista del film.

Sempre in serata, la sezione Made in Italy presenta altri due titoli. Until the End of the World (ore 19:30, Cinema Massimo – Sala Soldati), di Francesco De Augustinis, è un viaggio ai confini del mondo – dall’Italia alla Grecia, dalla Spagna al Senegal fino alla Patagonia cilena – diretto a indagare il settore alimentare che cresce più rapidamente al mondo: l’allevamento intensivo di pesci. Il film fa luce su un’industria che realizza profitti sempre più grandi e appare promettente sotto il profilo della sicurezza alimentare, ma che solleva problemi altrettanto grandi in relazione alla sostenibilità ambientale, alla sopravvivenza delle comunità locali e alla sofferenza animale. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista. Il film sarà proiettato anche al Cinema Elios di Carmagnola venerdì 7 giugno, alle ore 21.00. Con il secondo titolo, Toxicily (ore 21:30, Cinema Massimo – Sala Soldati), di François-Xavier Destors, realizzato insieme all’autore Alfonso Pinto, ci si sposta in un territorio sacrificato sull’altare del progresso, nell’area a nord di Siracusa, in cui uno dei più grandi poli petrolchimici d’Europa avvelena da settant’anni ambiente e persone. Il film dà voce a chi sopravvive, a chi si rassegna e a chi resiste in mezzo a quello che oggi è definito
come uno dei più grandi, e sottaciuti, disastri ambientali italiani. La proiezione sarà seguita da un incontro con l’autore Alfonso Pinto.

Ancora in serata, viene proiettato il secondo lungometraggio in concorso, The Here Now Project (ore 22:00, Cinema Massimo - Sala Cabiria), dei registi e produttori Jon Siskel e Greg Jacobs ‒ vincitori di un Emmy Award e autori del pluripremiato Louder than a Bomb ‒ , un diario visuale degli effetti dei cambiamenti climatici visti con gli occhi delle persone comuni che ne sono state vittime e testimoni, che li hanno ripresi
con i loro cellulari e postati sui social a partire dal 2021, anno cruciale di eventi estremi in ogni parte del mondo. Dalla Germania al Brasile, dalle città alle zone più remote, dalle strade di Brooklyn alle foreste della Siberia, un succedersi ininterrotto di incendi, inondazioni, tempeste – particolarmente devastanti in contesti sociali e strutturali impreparati all’emergenza – attesta che ciò che era stato previsto cinquant’anni fa dai climatologi sta accadendo qui e ora e coinvolge tutti. Presentato al World Economic Forum di Davos 2024, il film, senza didascalie e senza voce fuori campo a raccordare le sequenze, lascia che siano le immagini dal mondo a suonare l’allarme per chi, in altri punti del Pianeta, ancora considera le conseguenze del riscaldamento globale come fenomeni lontani da sé nel tempo o nello spazio. La proiezione sarà seguita da un incontro online con i registi e preceduta da Il Punto di Luca Mercalli (ore 21:30). Appuntamento immancabile di ogni edizione, il report stilato dal noto meteorologo in esclusiva per il Festival farà, come sempre, il punto della situazione climatica globale e italiana nell'ultimo anno, illustrando quanto il 2023-24 sia stato denso di record e di fenomeni meteorologici eccezionali, che confermano l'accelerazione del riscaldamento globale, mentre il mondo, distratto dalle guerre, ha continuato a fabbricare più armi che pannelli solari.
In contemporanea, la sezione non competitiva Panorama si inaugura con la proiezione open air sul prato di Barricalla, a Collegno, del film Blue Carbon (ore 21:00), diretto da Nicolas Brown, vincitore, tra svariati altri premi, di tre Emmy e due Bafta. Musica dance e natura, clubbing e protezione del Pianeta: elementi agli antipodi si fondono nel nuovo film del regista, diretto a sensibilizzare un pubblico sempre più vasto sulla crisi del clima e della biodiversità grazie anche a una protagonista d’eccezione: la candidata ai Grammy Jayda G (Jayda Guy). La DJ, produttrice musicale e biologa marina, con l’accompagnamento della colonna sonora di RZA del Wu-Tang Clan e la partecipazione di Seu Jorge, ci conduce in un viaggio tra musica e scienza alla scoperta delle potenzialità del carbonio blu. Tra Stati Uniti, Senegal, Vietnam, Francia, Colombia e Brasile, il documentario esplora le caratteristiche di quell’elemento, ancora poco conosciuto, immagazzinato negli ecosistemi costieri e marini. Catturato da alghe, mangrovie, paludi salmastre, che, secondo alcune stime, sono in grado di sequestrare anidride carbonica dall'atmosfera in misura notevolmente superiore alle foreste pluviali, il carbonio blu è diventato oggetto di crescenti investimenti da parte delle grandi compagnie che compensano le loro emissioni acquistando crediti di CO2 e oggi si candida a diventare un potente alleato ‒ da conoscere meglio e più da vicino ‒ nella lotta per la mitigazione dei cambiamenti climatici.

L’ECOTALK. L’ecotalk “Energia, ambiente, economia: agire in modo consapevole per contribuire alla lotta al cambiamento climatico. Alla scoperta dell’energia nascosta nei prodotti che consumiamo” (ore 17:30, Il Circolo dei lettori) prende le mosse dalla constatazione che ognuno di noi è chiamato a collaborare al contenimento del riscaldamento globale, ma che non è facile capire quali sono in concreto le decisioni da prendere a livello individuale per affrontare una sfida apparentemente incommensurabile. Un’indicazione può venire dai nuovi scenari che integrano energia, ambiente ed economia in cui si è sviluppato il progetto EmCoin, nato dal confronto tra l’Associazione Resconda - REStituzione Consapevole del Debito Ambientale e il Politecnico di Torino. La creazione di una sorta di moneta, l’EmCoin appunto, che rappresenta l’energia incorporata nei prodotti (ovvero l’energia necessaria alla loro realizzazione) e il cui valore è rilevabile tramite un’app, attualmente in fase di elaborazione, può permetterci di scegliere in modo oggettivo, informato e consapevole quanto “spendere”, in termini energetici, per i beni di consumo da noi acquistati quotidianamente. A presentare il progetto interverranno Luciano Celi, ricercatore CNR e presidente di ASPO Italia, Marcello Corongiu, presidente di Resconda e project manager del progetto EmCoin, Charles A.S. Hall, ecologista dei sistemi e Distinguished Professor presso la New York State University (in videoconferenza), Maurizio Pallante, saggista e divulgatore, Sergio Ulgiati, professore onorario di contabilità ambientale presso la School of Environment, Beijing Normal University, Cina; modera Caterina Mele, docente del Dipartimento di Ingegneria strutturale, edile e geotecnica del Politecnico di Torino.

LE INIZIATIVE CONTINUATIVE PER TUTTO IL FESTIVAL. Si avvia in mattinata la sezione VR, che, come nelle precedenti edizioni, il Festival propone con una programmazione giornaliera continuativa (9:00 – 19:00) nelle sale apposite del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana. Quest’anno vengono presentate quattro opere fruibili in realtà immersiva (fino al 10 giugno) che consentiranno ai visitatori di sperimentare una dimensione speciale e coinvolgente del cinema ambientale.
21-22 USA, del regista e fotografo canadese Thierry Loa, è un viaggio immersivo attraverso gli Stati Uniti, visti dal cielo, e gli ambienti e i paesaggi della superpotenza mondiale modellati dallo scorrere dell’Antropocene, tra espansione urbana e periferica, sviluppo industriale, giacimenti petroliferi e disastri climatici. Bloom, produzione franco-svizzera diretta da Fabienne Giezendanner e Franck Van Leeuwen, è un cortometraggio d’animazione che porta lo spettatore, in fuga da un incendio, in una foresta, vicino a una quercia, da cui all’improvviso scaturiscono flussi luminosi: la pianta vuole comunicare con lui. Planet ∞, della franco-giapponese Momoko Seto, ci immerge in un prossimo futuro, sullo sfondo di una natura selvaggia in cui gli esseri umani si sono estinti, ma insetti, funghi e ibride creature marine sono sopravvissuti. Fantascienza o visione profetica? Songbird, dell’inglese Lucy Greenwell, è una favola nera che ci trasporta nel 1984, nell’isola hawaiana di Kaua, dove siamo invitati a metterci in cerca dell’ultimo esemplare di moho, l’iconico uccello estinto, seguendo le orme dell’ornitologo Jim Jacobi, l’ultima persona ad averlo visto.

Per il terzo anno consecutivo il Festival allestisce con l’Università degli Studi di Torino un’esposizione nello spazio suggestivo del Cortile del Rettorato. Prodotta da UniVerso, la mostra di quest’edizione, “Drowning World”, apre in mattinata (alle ore 10:00) ed è dedicata alle opere del fotografo sudafricano Gideon Mendel, che, dopo aver raccontato gli anni finali dell’apartheid, ha allargato il suo sguardo al mondo intero con progetti sull’AIDS e sulle drammatiche conseguenze della crisi climatica. Dal 2007, Gideon Mendel ha effettuato venti viaggi per raccontare gli effetti delle inondazioni in tredici diversi Paesi, dando vita all’ampio e articolato lavoro di documentazione, intitolato appunto “Drowning World”, spesso pubblicato da importanti riviste come National Geographic, Geo e The Guardian’s Weekend magazine, che racconta, secondo diverse prospettive, l’esperienza umana di una catastrofe climatica ormai in grado di trascendere ogni confine geografico, culturale ed economico. Nel vasto corpus prodotto nell’arco di un quindicennio e più, spiccano i Submerged Portraits, l’incisiva serie di scatti di cui sono protagoniste le vittime delle inondazioni colte nel momento di stasi dopo il disastro – in una sorta di limbo creato dall’attesa del deflusso dell’acqua – e di cui la mostra propone una selezione di dieci fotografie riprodotte in grande formato (quasi 5 metri di altezza). Effettuati in diversi Paesi – Brasile, Nigeria, Stati Uniti, Pakistan, India, Regno Unito e Thailandia –, gli scatti di “Drowning World” non fanno – come le inondazioni – distinzioni tra le vittime. Uomini e donne di colore, origine e ceto sociale diversi sono fermi davanti alla macchina fotografica e fissano l’obiettivo, distogliendo per un attimo l’attenzione dalle loro case allagate e dalla devastazione che li circonda. Se le loro pose sono apparentemente convenzionali, il contesto è catastrofico e il loro sguardo spiazzante.
Nell’incontro con la camera non sono vittime impotenti, ma soggetti attivi che ci invitano direttamente ad essere testimoni della loro sciagura.
La mostra, visibile fino al 5 settembre (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10:00 alle 18:00), è corredata da una videoinstallazione all’interno della Galleria UniVerso che presenta tre opere video dello stesso Mendel: Proof and Portents, No More e A Song for the Forest.
In serata si inaugura anche un’altra iniziativa all’aperto, CinemAmbiente a Spazio Portici (alle ore 20:00). Quest’anno il Festival aderisce, infatti, al progetto di Fondazione Contrada Torino realizzato con il sostegno della Città di Torino e di Torino Creativa, che trasforma i portici della città in gallerie a cielo aperto proponendo happening ed eventi artistici a fruizione gratuita e collettiva. Tutte le sere, quindi, fino al 9 giugno (dalle ore 19:30), verrà presentata in Via Nizza una rassegna di otto cortometraggi, selezionati tra quelli proposti negli ultimi anni dal Festival, per contribuire alla promozione presso la cittadinanza del cinema e della cultura ambientale.

04/06/2024, 11:31