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IL CINEMA RITROVATO 38 - 480 film in programma a Bologna


IL CINEMA RITROVATO 38 - 480 film in programma a Bologna
9 giorni di programmazione a Bologna, 480 film in programma, 8 sale cinematografiche (Cinema Modernissimo, Sala Scorsese e Sala Mastroianni al Cinema Lumière, Auditorium – DAMSLab, Cinema Jolly, Cinema Arlecchino, Cinema Europa, Sala Cervi), 3 location all’aperto, il finale di giornata, tutte le sere, in Piazza Maggiore, con appuntamenti serali anche all’Arena Puccini e quattro serate speciali, sempre all’aperto, in Piazzetta Pasolini. E, ancora, 70 editori presenti per la fiera dell’editoria cinematografica, ospiti internazionali da red carpet e gli incontri al MAST.Auditorium.

Il biglietto da visita de "Il Cinema Ritrovato" è sempre impressionante e merita la definizione di Paradiso dei Cinefili. Dal 22 al 30 giugno 2024, dunque, Bologna aprirà le porte a professionisti e appassionati di tutto il mondo, con una 38esima edizione che presenta due sostanziali novità: per la prima volta la Regione Emilia-Romagna sostiene la manifestazione come socia della Fondazione e, per la prima volta, il festival si svolge con il Cinema Modernissimo operativo in tutto il suo splendore e forte di una chiusura di stagione con oltre 100mila presenze in 7 mesi di programmazione.

Come ogni anno ospiti e grandi restauri saranno al centro della programmazione. Registi e maestri internazionali contemporanei, noti al grande pubblico, arriveranno in città a presentare pellicole che hanno ritrovato l’antico splendore: Damien Chazelle presenterà a Bologna "Les Parapluies de Cherbourg" di Jacques Demy (che ispirò La La Land) e il suo più recente Babylon, omaggio all’epoca mitica del cinema muto, eventi che chiuderanno la manifestazione. Wim Wenders ritornerà in Cineteca con i suoi "Paris, Texas", "I fratelli Skladanowsky" e "Buena Vista Social Club" e i classici di John Ford, Anthony Mann e Yasujirô Ozu. Se questo già non dovesse bastare citiamo anche Darren Aronofsky e il suo film del cuore, "Amadeus" di Miloš Forman. Alexander Payne accompagnerà "The Holdovers" e il film di Marcel Pagnol che lo ha ispirato, "Merlusse". Altri nomi da red carpet si susseguiranno nelle giornate di programma, che rinnova anche focus imperdibili.

Proprio Marlene Dietrich sarà infatti al centro di una delle tante retrospettive, insieme a quella dedicata a Pietro Germi a 50 anni dalla scomparsa, e a quella a un’altra grande figura femminile e Delphine Seyrig. Il festival farà anche scoprire anche importanti registi come lo statunitense (ma di origini ucraine) Anatole Litvak, capace di attraversare, con la sua lunga filmografia, 40 anni di storia del cinema, e lo svedese Gustaf Molander, scopritore di dive come Ingrid Bergman.

Il festival vede inoltre le donne e il femminile al centro di una riflessione importante. Oltre a Marlene Dietrich e Delphine Seyrig, di cui abbiamo appena parlato, vedremo due capisaldi del cinema femminista sul calare degli anni Settanta come "La Nouba des femmes du Mont Chenoua" dell’algerina Assia Djebar e "Khak-e Sar bé Mohr" dell’iraniana Marva Nabili, che riescono a creare uno spazio cinematografico propriamente femminile attraverso una ricerca formale distintiva. Se Djebar si ispira alla tradizione musicale classica arabo-andalusa per raccontare la guerra di liberazione delle donne algerine, la protagonista del film di Nabili pagherà la sua presa di coscienza e il suo rifiuto del matrimonio addirittura con un esorcismo.

Di un’altra pioniera combattente come Sarah Maldoror in programma la luminosa "Trilogia del carnevale", realizzata, anch’essa alla fine degli anni Settanta, in onore dell’amico Amílcar Cabral.

Tanto cinema da vedere e da ascoltare: Piazza Maggiore, giovedì 20 giugno, in proiezione "My Cousin", unico film sopravvissuto con Enrico Caruso, che vi interpreta due ruoli, e che verrà presentato con una nuova partitura di Daniele Furlati, eseguita dall’Ensemble del Teatro Comunale di Modena, e con una sequenza in cui si ascolterà anche la voce del grande tenore.
Lunedì 24 giugno, "Chemi bebia" di Kote Mikaberidze sarà accompagnato dal trio finlandese Cleaning Women e da una partitura esplosiva e travolgente.

Giovedì 27 giugno omaggio a un compositore e direttore d’orchestra che ci ha lasciato lo scorso anno, Carl Davis. Per mezzo secolo, con le sue musiche, ha contribuito a coltivare in tutto il mondo la passione per il cinema muto. La prima del nuovo restauro, curato dal MoMA, di "The Wind "capolavoro del 1928 di Victor Sjöström, sarà accompagnata da una sua celebre composizione, eseguita dall’Orchestra del Conservatorio G.B. Martini di Bologna diretta da Timothy Brock. Sempre il maestro Brock, sabato 6 luglio, dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna che eseguirà le celebri musiche scritte da Nino Rota per il capolavoro di Federico Fellini, Amarcord, un evento in collaborazione con Sugar Music.

La Sala Mastroianni del Cinema Lumière accoglierà i tanti musicisti che accompagneranno tutti i film muti, ma molti saranno anche gli appuntamenti arricchiti da concerti live al Cinema Modernissimo; tra queste, un programma di muti sperimentali accompagnato dalla batterista Valentina Magaletti (sabato 22 giugno) e "Silent Trilogy", trilogia di cortometraggi firmati da Juho Kuosmanen, accompagnati da un ensemble finlandese (lunedì 24 giugno). Martedì 25 giugno toccherà a una formazione tutta bolognese – Valeria Sturba, Tiziano Popoli e Vincenzo Vasi – punteggiare coi loro suoni un programma dedicato a due grandi donne del muto, mentre venerdì 28 giugno un altro capolavoro di Victor Sjöström, "L’uomo che prende gli schiaffi", sarà impreziosito dalle note di un quartetto d’eccezione composto da Laura Agnusdei, Simone Cavina, Antonio Raia e Stefano Pilia.

In Piazzetta Pasolini, tornerà la magia con due serate illuminate dal proiettore 35mm con lanterna a carbone, mentre a conclusione del festival farà il suo esordio un rarissimo proiettore 16mm con lanterna a carbone portato appositamente dagli amici del Lichtspiel di Berna per proiettare alcuni antenati dei videoclip.

15/06/2024, 12:18